Notizie storiche
1630 - 1640 (costruzione intero bene)
Mancano fonti documentali che contribuiscano a risolvere alcune questioni
aperte circa la costruzione della chiesa. Soltanto una tarda relazione,
stesa in occasione di una visita pastorale, nel 1930, consente di attribuire
l'edificio attuale a lavori intrapresi tra il 1630 e il 1640. Dentro il
nuovo fabbricato trovò riparo un affresco più antico, del
XVI sec., opera di Guglielmo Jotti da Montegrino
e appartenente ad una precedente chiesa esistente nella località,
con dedicazione a S. Maria e demolita senza lasciare traccia.
Descrizione
La chiesa si trova nell'abitato di Ligurno, frazione montana di Porto
Valtravaglia. La costruzione è semplice e si caratterizza, all'esterno,
per il portichetto aperto in facciata e il campaniletto, dalla singolare
(ma non infrequenze nell'area) pianta triangolare. L'edificio è frutto
di un'unica fase costruttiva seicentesca; all'interno, coperto con ampie
volte a crociera, si conserva un affresco con la Madonna di Loreto, risalente
ai primi decenni del XVI sec. e qui trasportato dall'antica chiesetta di
Santa Maria, esistente nella medesima località e demolita senza lasciare
traccia.
Coperture
La chiesa è coperta con tetto a falde retto da un ordito ligneo.
Il manto di copertura è in coppi.
Pianta
La chiesa si sviluppa in un'unica aula per fedeli di forma rettangolare;
su questa s'innesta la cappella maggiore, quadrata. Dietro il presbiterio,
due porte conducono ai locali adibiti a depositi e sacrestia.
Impianto strutturale
L'aula fedeli si risolve entro un'unica, grande campata coperta da una volta
a crociera il cui generoso impianto trova un riferimento nelle coeve coperture
interne del S. Rocco di Brezzo di Bedero. Anche il presbiterio è
voltato a crociera.
Opere d'arte
Lungo la parete sinistra, sopra un basamento d'altare, un'edicola votiva
riquadra la Madonna di Loreto, dipinta per altra chiesa da Guglielmo Jotti
da Montegrino, che firmò l'opera e la datò 29 agosto 1517.
Altare maggiore
L'altare maggiore antico, opera tardo neoclassica in marmi policromi, s'innalza
sulla parete di fondo del presbiterio. Racchiude un ingenuo affresco, coevo,
ma assai ritoccato, con la Madonna, il Bambino e i santi Rocco e Sebastiano.
Si conserva la balaustra settecentesca di delimitazione verso l'aula fedeli.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula fedeli presenta un pavimento in mattonelle rattangolari posate "a
spina pesce". Il pavimento dell'area presbiteriale è in mattonelle
di cemento, risalenti ai primi decenni del XX sec.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1967)
Attorno al 1967, per dare immediatamente corso alle prescrizioni conciliari,
fu collocata una nuova mensa d'altare mobile al centro del presbiterio,
salvaguardando, in tal modo, l'assetto di quel settore della chiesa, così
come ereditato. La mensa d'altare si presenta oggi come un tavolo ligneo
ornato sul frontespizio da un bassorilievo con l'Ultima Cena di Leonardo.