«Quali oratori per fare oratorio?», ce lo chiederemo con
insistenza in questi mesi e arriveremo ad una definizione di un progetto
che ci spinga tutti in avanti, verso il prossimo decennio che stiamo per
iniziare. Non chiederemo solo ai grandi di compiere questo sforzo innovativo,
di ripensamento. Ma in una forma semplice e concreta, lo chiederemo
anche ai più giovani, ai bambini e ai ragazzi, quelli che nel decennio
2020-2030 cresceranno effettivamente in oratorio, cercando di sperimentare
la bellezza della Chiesa, di un luogo dove si impara a conoscere il Signore
Gesù e a mettere in pratica il suo Vangelo; una casa
dove incontrare nuovi amici e capire che sono molto più che amici,
sono fratelli.
Insieme, in oratorio, ci sforziamo di realizzare il comandamento dellamore,
di esercitarci tutti in piccole e grandi forme di servizio e di carità,
per vivere come anima del mondo, da discepoli del Signore e
da missionari, così come lo sono tutti i credenti in Cristo Gesù.
Il programma di vita per i le giovani generazioni a noi affidate consiste nel risplendere come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita (cfr. Filippesi 2, 15-16). La scintilla che possiamo generare e provocare diventerà fuoco, là dove cè un cuore pronto ad accogliere la forza del Vangelo e a metterlo in pratica.
Il nostro obiettivo è che ciascuno possa realizzare la vita, in
una corsa che non può che attraversare tutta lesistenza:
«Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non
aver corso invano, né invano faticato» (cfr. Filippesi).
Questo è Ora corri: la traduzione del percorso Oratorio 2020 per
i ragazzi e le ragazze che vivono lesperienza delloratorio nel
loro atteggiamento migliore, che è quello della gioia, dellentusiasmo,
della corsa, appunto.
Quando proponiamo loro qualcosa di bello, bambini e ragazzi non smettono
di correre, di accogliere con esultanza quanto viene loro chiesto, di sorridere
e starci fino in fondo. Si fidano del nostro desiderio di volere
il loro bene e di con-correre, collaborando per la loro gioia.
Questo è loratorio che vogliamo costruire per loro: una
seconda casa dove ogni situazione è unoccasione,
come ci suggerisce lArcivescovo Mario Delpini, nella sua Lettera pastorale
per lanno 2019-2020: «Lo Spirito rende attenti e pronti a trasformare
ogni situazione in occasione: dentro ogni condizione di vita, dentro ogni
situazione, dentro la nostra stessa quotidianità cè
unoccasione di grazia, unopportunità per il Vangelo e
per la carità» (Mario Delpini, La situazione è
occasione, Centro ambrosiano, p. 11).
Che cosa significa Ora corri?
Ora corri indica dunque il momento presente (Ora) che è slancio
verso il futuro (corri). Ora è anche labbreviazione
di Oratorio. Vorremmo che ciascuno dei nostri 1000 oratori ambrosiani cogliesse
loccasione di proiettarsi in avanti, con uno slancio che
è proprio della dimensione entusiasmante, data dallannuncio
del Vangelo. La direzione la conosciamo: è quella che ci conduce
tutti ad incontrare il Signore Gesù. Lopportunità che
ci daremo in questa fase di Oratorio 2020 sarà quella di chiamare
tutti coloro che possono contribuire a rendere più bello loratorio
per il bene dei ragazzi, a camminare insieme, in uno stile che
è quello sinodale, osando un modo nuovo di condividere il pensiero
e la corresponsabilità, ma non ci accontenteremo del cammino,
andremo di corsa! Non in modo affannoso e sconclusionato, ma con un
ritmo incalzante che ci farà andare lontano e giungere alla mèta.
che si rendano disponibili con le loro capacità per prendersi cura dei ragazzi durante le settimane di oratorio estivo in ordine ad attività creative, manuali, culturali e sportive: siamo certi che nel nostro territorio siamo ricchi di competenze (basta unora alla settimana per mettere a servizio i propri doni non siate timidi e fatevi avanti poi vedremo come mettere insieme tutte le risorse nascoste!) |
Prosegue il nostro cammino in un anno pastorale in cui siamo ancora chiamati a "lasciarci educare al pensiero di Cristo". Il passo successivo che ci viene chiesto farà entrare anche i nostri ragazzi nella dimensione vocazionale della vita. Dopo che abbiamo imparato a vivere "Come Gesù", siamo chiamati a scegliere bene e a scegliere il bene, di fronte al suo invito: "Seguimi!".
Non può bastarci essere Come Gesù se questo non ci cambia la vita. Un'insieme di buone pratiche non è la strada che vogliamo indicare ai nostri ragazzi. L'immagine della Terra promessa che hanno potuto vedere nel loro viaggio quest'estate indicava una meta ben più alta del praticare uno stile di vita senza mettere in gioco le proprie scelte, fino al dono di sé.
Noi puntiamo a colmare il desiderio di felicità che si trova nel cuore di ogni persona, anche dentro il cuore dei più piccoli, dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, ma questo percorso prevede un incontro che non può lasciarci come prima e che implica una conversione, che è scelta di vita. La crescita integrale che vogliamo accompagnare, attraverso le attività dell'oratorio durante l'anno e la relazione con una comunità capace di educare (comunità educante), punta alla maturazione della vita di ciascuno, sapendo che questa passa attraverso scelte e rinunce.
Noi sappiamo che ogni ragazzo è chiamato a realizzare la sua personale vocazione, proprio imparando a discernere ciò che è buono e a capire che "Buono è uno solo". Vorremmo farci accanto ad ogni ragazzo ci viene affidato, chiedendogli di ascoltare l'invito che il Signore Gesù rivolge, anche a lui o a lei: "Vieni! Seguimi!"
Se c'è una scelta da compiere è per il bene, quel bene che è Gesù stesso, l'amicizia che si ha con Lui, la fiducia che si ripone nella sua Parola, la fede nella sua decisione di dare la vita, imparando a fare lo stesso. Se c'è una scelta da fare bene è quella che viene chiesta ai ragazzi in questo anno oratoriano, per cui lo slogan è: Scegli (il) bene.
Questo invito, a scegliere bene e soprattutto a scegliere Il Bene, Gesù lo rivolse un tempo a un giovane ricco che gli chiese: "Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?". Il Signore non è rimasto in silenzio ma gli ha indicato la via, svelandogli il suo "pensiero".
L'anno scorso il nostro Arcivescovo Angelo ci ha chiesto di lasciarci educare al pensiero di Cristo. Ci chiede quest'anno di approfondire questo suo invito, andando al cuore del diventare per questo discepoli del Signore. Se siamo stati bravi, anche noi ci siamo sforzati di mettere in pratica e di osservare i "comandamenti" fino all'"amerai il prossimo tuo come te stesso", che è quello che Gesù è venuto ad insegnarci, mostrandoci i suoi veri sentimenti. Ma per la nostra felicità, ci manca ancora qualcosa. Lo comprende bene il Signore che propone a quel giovane e a ciascuno di noi di fare un passo in avanti, quello decisivo, che implica una scelta e porta a cambiare vita, donando quel che si possiede per il bene dei poveri e dicendo "sì" a quella parola chiave che è "Seguimi!".
È questa la vocazione, a cui ciascuno è chiamato, sapendo di dover rispondere ad un disegno che è scritto perché ognuno di noi abbia "un tesoro nel cielo".
I ragazzi possono imparare che ci sono scelte che occorre fare per non perdere questa occasione, che ci sono persone che vale la pena seguire ed imitare perché hanno scelto a loro volta di seguire ed imitare il Signore Gesù e che ci sono inviti che bisogna accogliere sapendo che vengono da persone che vogliono il loro bene e che hanno il coraggio di proporre scelte coraggiose e anche controcorrente.
Papa Francesco, nella Messa conclusiva della XXXI GMG a Cracovia diceva
così ai giovani del mondo: "...mettersi in gioco, perché
la vita non va chiusa in un cassetto. Davanti a Gesù non si può
rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a Lui, che ci dona la
vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice "messaggino"!
Cari giovani, non vergognatevi di portargli tutto, specialmente le debolezze,
le fatiche e i peccati nella Confessione: Lui saprà sorprendervi
con il suo perdono e la sua pace. Non abbiate paura di dirgli "sì"
con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente, di seguirlo!
Non lasciatevi anestetizzare l'anima, ma puntate al traguardo dell'amore
bello, che richiede anche la rinuncia, e un "no" forte al doping
del successo ad ogni costo e alla droga del pensare solo a sé e ai
propri comodi".
È questo in fondo che vogliamo proporre anche ai ragazzi più
piccoli e ai preadolescenti e adolescenti che vivono l'oratorio anche durante
l'anno perché possano scegliere bene il Bene che è Gesù
soltanto.
L'Oratorio estivo 2016 "Perdiqua - Si misero in cammino" ci
mette in viaggio e ci spinge a fidarci di chi ci indica una direzione e
ci promette una meta. Attraverso l'esperienza dell'esodo del popolo di Israele
capiremo che la vita ci mette in cammino e chiede ogni giorno di non arrendersi,
perché c'è chi fa la strada e la percorre con noi.
Durante l'Oratorio estivo 2016 ci metteremo in cammino, senza paura degli
ostacoli, sapendo fidarci di Dio. Lui, fin dal principio, ha scelto di stare
con noi, di accompagnarci, liberarci dal male e donarci una vita nuova.
Non avremo paura di riconoscere che la meta è alta, perché
colma ogni nostro desiderio e ogni nostra speranza. Sapremo parlare ai ragazzi
di tutto quanto ci spinge a credere e ad amare e avremo il coraggio di offrire
loro un senso e una direzione per crescere e realizzare la vita, puntando
alla felicità che dura per sempre.
Diremo ai ragazzi: "Perdiqua"! Lo slogan dell'Oratorio estivo
2016 ci impegna a fare strada nel cammino, in questo viaggio che è
la vita, pronti ad assumerci la responsabilità di educare e di accompagnare
con la sola pretesa di stare accanto e camminare insieme.
Il sottotitolo di questa proposta "Si misero in cammino" indica
la scelta di fidarsi di Dio. Nella sua misericordia il Creatore non è
rimasto in silenzio ma ha compiuto con noi la "storia", che è
storia di salvezza. Una storia innanzitutto da ricordare e poi da realizzare
ancora una volta, facendo la nostra parte.
In questo Oratorio estivo, nell'Anno della Misericordia, andremo all'essenziale
del messaggio che ci viene dalla Parola di Dio e che ci svela il volto di
un Dio che ci ama, fino a farci vivere per sempre insieme a lui.
Il cammino ha la sua meta, il viaggio il suo percorso, la strada la sua
direzione. Dentro questa prospettiva si giocano le nostre scelte e la nostra
libertà, la risposta ai nostri desideri più grandi e la forza
di affrontare le difficoltà della vita, il dolore, la sofferenza,
il peccato, persino la morte. L'esperienza quotidiana dell'Oratorio estivo
ci aiuterà a capire che Dio risponde facendosi accanto nel viaggio,
anzi, mettendosi alla guida, stando davanti, in modo nuovo e sorprendente.
Per comprendere questo mistero, ci faremo aiutare dalla storia di un popolo
che è stato liberato da Dio. È il popolo eletto, che ha vissuto
la sua avventura nell'Esodo raccontato dalla Bibbia. Il popolo di Dio ha
sperimentato la schiavitù in Egitto, ha saputo chiedere aiuto al
suo Signore, è stato ascoltato e poi liberato da lui, si è
messo in cammino, avendo chiara la meta della "Terra promessa".
I luoghi attraversati dal popolo di Israele sono gli stessi che attraverseremo
simbolicamente durante l'Oratorio estivo, per capire quali sono le circostanze
della vita che ci rendono più forti e non ci fanno perdere la via.
Sarà come percorrere nuovamente il viaggio dall'Egitto alla Terra
promessa, attraversando il mar Rosso, vivendo l'esperienza del deserto,
lasciandosi orientare e guidare dalla presenza di Dio sul monte.
Una grande opportunità ci viene data in oratorio quest'anno: accompagnare i ragazzi in un percorso di piena fiducia nei con-fronti del Signore Gesù, di adesione al suo desiderio di istruirci, di guidarci e di indicarci la strada che da sempre è stata pensata per la felicità di ciascuno di noi.
Sarà Gesù il primo "educatore", parlerà
al cuore dei più giovani con la verità che proviene dalla
sua stessa vita e ci dimostrerà, ancora una volta, tutto il suo amore.
Il suo pensiero, il "pensiero di Cristo", è per noi la
bussola che orienta il cammino, è lo sguardo che dà senso
a tutta l'esistenza e che ci fa essere autenticamente noi stessi. Avere
il suo "pensiero" significa avere anche i suoi stessi sentimenti,
è sforzarsi ogni giorno di donare, perdonare, mettersi al servizio,
vivere pienamente la gioia della comunione, disposti anche al sacrificio,
pur di amare senza misura. Possiamo impegnarci ancora di più a formare
delle comunità che abbiano il sapore del Vangelo e plasmare addirittura
una società in cui ci sia un po' più di bene, di accoglienza,
di comprensione e di perdono. Non bisogna essere adulti per cambiare il
mondo, fin da bambini, fin da ragazzi, si può scegliere di essere
discepoli del Signore e trasformare la terra, "come" ha fatto
lui.
Potremmo procurare per il mondo che ci circonda una vera "cultura della
misericordia", da condividere con tutti, generando percorsi di pace
e fraternità che possano "contagiare" molta gente, a partire
dai più piccoli per arrivare sino alle famiglie e, ancora di più,
alle situazioni dove si vivono forme di disagio e sofferenza.È questo
lo stile, l'impegno e la responsabilità di chi decide di lasciarsi
educare per essere "Come Gesù".
Non è una pretesa quella di indicare ai ragazzi la strada dell'imitazione
di Gesù. Per questo nell'anno oratoriano 2015-2016 useremo lo slogan
"Come Gesù".
La sua grazia, quella che parte dalla sua scelta di amarci per primo, colma
ogni distanza fra lui e noi. È così che possiamo chiedere
ai ragazzi di seguirlo, lasciandosi entusiasmare e stupire dal suo messaggio
e dalle azioni che ancora compie nella comunità dei credenti.
"Come Gesù" è una proposta data all'oratorio che
si richiama alle parole che il nostro Arcivescovo Angelo Scola ci consegna
per il nuovo anno pastorale. L'oratorio può assumere ancora più
consapevolmente la for-ma del Vangelo; è un impegno, dato inizialmente
alle comunità educanti, perché si mettano alla scuola dell'unico
Maestro e sappiano come plasmare l'ambiente oratoriano e dell'intera comunità,
perché sia capace di trasmettere l'entusiasmo della sequela e soprattutto
sappia procurare gli strumenti per generare la cultura che nasce dalla fede.
La proposta "Come Gesù" ci dice che nessun pensiero dovrebbe
rimanere una semplice idea, che ogni buon proposito che ci viene suggerito
dall'Alto può realizzarsi, fino a diventare vita vissuta che sa diffondersi
per "contagio".
È una grande responsabilità per l'oratorio e per ogni ambiente
educativo contribuire a formare una mentalità nuova. La dimensione
alta del Vangelo può essere per tutti una "scuola di umanità"
così coinvolgente da trasformare la mente e il cuore dei più
giovani e invitarli a rimanere fedeli al Signore Gesù, rinnovando
il più possibile in ogni situazione la fiducia in lui.
"Tutti a tavola" è stato lo slogan, dettato dalla Diocesi,
che ha accompagnato le attività dei nostri ragazzi e delle nostre
ragazze all'oratorio nei mesi di giugno e luglio. Il nostro parroco in merito
ha specificato il valore del termine "tutti" Nei pomeriggi delle
5 settimane trascorse in oratorio i ragazzi e le ragazze hanno partecipato
ai giochi, si sono impegnati nei vari laboratori. Nel complesso si sono
divertiti, ma hanno anche dimostrato attenzione verso i più piccoli,
favorendo il loro inserimento nei giochi. Hanno come sempre mangiato panini
e caramelle, ma hanno anche acquistato la consapevolezza che non tutti sono
fortunati come loro. Assieme a loro un gruppetto di animatori si sono comportati
come fratelli maggiori, con tanta voglia di correre, ma con la consapevolezza
di essere responsabili dell'organizzazione e della buona riuscita dei giochi
stessi. Hanno anche saputo creare entusiasmo e serenità, con la capacità
di spegnere sul nascere le piccole animosità, che si generano nelle
tensioni per la vittoria. Preziosa è stata la disponibilità
di chi ha sistemato il tendone ed i tavoli, di chi ha preparato le merende
ed i pasti durante le gite a piedi, di chi ha gestito le bibite, le caramelle,
il conteggio dei soldi, di chi ha organizzato i laboratori di cucina, di
produzione di oggetti con la carta, di inglese. Non possiamo dimenticare
chi ha insegnato il balletto quale coreografia dell'inno oratoriano, chi
ha preparato gli gnocchi e le salamelle per la festa finale con i genitori,
chi ha accompagnato i ragazzi durante le gite a piedi, insegnando loro il
valore storico e geografico del nostro territorio, il significato di alcune
costruzioni ed anche a riconosce-re piante ed animali. Grazie a queste collaborazioni
si sono potuti effettuare due gite a piedi ( a S. Antonio ed a S. Michele)
e tre gite in pullman (alle piscine di Ondaland e di Brebbia). Con l'occasione
il parroco don Hervé ha potuto incontrare e conoscere ragazzi e genitori.
Tutti i collaboratori, al termine dell'esperienza oratoriana, si sono trovati
felici ed moralmente arricchiti. La speranza è che in un prossimo
futuro aumenti il numero di chi vuole e può offrire il proprio tempo
e la propria esperienza a favore dei ragazzi e delle ragazze che frequentano
l'oratorio, tenendo presente che gli stessi in un futuro prossimo saranno
gli uomini e le donne che perpetueranno gli insegnamenti morali ricevuti.
Per gli amici dell'oratorio, Arcangelo
Cari GENITORI
con gioia, nella corresponsabilità educativa, diamo vita anche
quest'anno all'Oratorio estivo.
Per una buona organizzazione sono a vostra disposizione, per l'iscrizione
dei vostri figli domenica 31 maggio nel pomeriggio presso l'oratorio dalle
14.00 alle 17.00,
con stima don Erve
Ciao ragazze e ragazzi, ciao bambine e bambini... siete pronti?
E' già passato un anno ricco di avvenimenti di cui molti positivi...
ed eccoci di nuovo pronti per proporvi l'Oratorio Estivo 2015 ric-co di
divertimento:
Appena terminata la scuola, dall'11 giugno all'17 luglio, ci ritro-veremo
insieme tutti i giorni per pregare, cantare, giocare viven-do da veri amici
... quanto divertimento sotto il sole estivo! Ma non c'è solo questo:
le attività manuali e le tanto attese gite ac-compagneranno il percorso
di quest'anno. Lo slogan "Tutti a ta-vola - non di solo pane vivrà
l'uomo", vuole aiutarci a com-prendere il "nutrimento per la vita"
a partire dal gesto quoti-diano del mangiare, sviluppando un percorso che
abbia il suo fondamento nei testi della Scrittura. Attraverso l'incontro
con di-versi passi della Parola di Dio scopriremo che per nutrire la no-stra
vita, dobbiamo (anche) "andare oltre" l'istinto del cibarsi, per
scoprire i significati e le grandi sfide che il Signore ha pensato per ciascuno
di noi e comprendere così che "non di solo pane vivrà
l'uomo" ma anche di parole, relazioni, sguardi... amicizia vera
La corresponsabilità al progetto oratorio estivo:
La volontà dell'Oratorio è quella di essere al servizio della
"vita fraterna e solidale", di cui la famiglia ne è la
prima fonte, fa si che si valorizzi anche la corresponsabilità economica
per la realizzazione dell'animazione educativa con una partecipazione globale
di 30 (dopo il primo iscritto, per i fratelli solo 10 euro a testa).
La proposta "Solo insieme" mette in gioco la
vita di relazione, di accoglienza, di reciproca stima e di servizio verso
i più giovani che emergono da una comunità reale e concreta,
che si raduna nel nome del Signore per "stare con lui".La Festa
di apertura degli oratori rende manifesto tutto quello stile che poi metteremo
in pratica durante l'anno. La Festa darà il tenore di tutte le attività
e le relazioni che sapremo costruire.
Per questo, punteremo a presentare un volto di comunità che abbia
lo stile di Gesù e che quindi sia accogliente, amorevole verso ogni
persona, con una predilezione verso i più piccoli e con un'apertura
al mondo che si rinnova perché è condivisa da tutti coloro
che sono chiamati dal Signore Gesù e credono in Lui. Non si tratta
di costruire una festa sopra le righe ma di mostrare, soprattutto ai ragazzi
e alle loro famiglie, quello che realmente siamo e ci sforziamo di essere
"insieme" e di manifestare la gioia che abbiamo trovato nello
"stare con il Signore". Dimostreremo nella semplicità ma
anche nell'entusiasmo della festa che è il comandamento dell'amore
che ci spinge e fa del nostro oratorio l'espressione della cura che la Chiesa
- attraverso le comunità educanti - vuole avere verso le giovani
generazioni. Ogni cosa che faremo insieme quest'anno ci spingerà
a condurre i ragazzi ad incontrare il Signore affinché "rimangano
nel suo amore".
La comunità è una chiave di lettura o, meglio, un "metodo efficace" per approcciarsi alla vita e al mondo in modo consapevole, interessato, lungimirante, aperto e accogliente. La comunità è una possibilità di bene per tutti! Per questo chiediamo ai ragazzi di imparare uno stile che dall'oratorio si può esportare alla vita intera.
Famiglia, amici, scuola, oratorio. Molte, quasi tutte le nostre relazioni
passano da qui, e qui passiamo molto del nostro tempo. In questi ambienti
creiamo i legami più importanti, e possiamo quasi immaginare, per
ora, che dai nostri genitori e dalle nostre amiche o amici possiamo avere
tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che dedichiamo a loro tutte le
nostre energie. Basta guardare tra gli amici di Facebook o sulla rubrica
del cellulare per accorgerci, però, che siamo in contatto con molte
più persone di quanto possiamo pensare a prima vista. Dove abita
la ragazza carina dell'altra classe? Da dove viene la squadra con cui giocheremo
la prossima partita?
Magari abitano nella nostra via, o dall'altra parte della città.
E anche loro avranno una famiglia, dei compagni di classe, degli amici.
Indirettamente, poi, abbiamo legami con molte altre persone. Con chi lavora
mio papà? Quali sono i suoi fornitori? Oppure, a che ora si è
alzato l'autista del pullman che prendo la mattina?
Fermandoci all'oratorio, anche qui probabilmente non conosciamo tutti, eppure
sono in tanti a insegnarci qualcosa o a darci attenzione anche solo per
un attimo: educatori, allenatori, il don, la suora, le signore del bar...
Insomma, finora abbiamo conosciuto e voluto bene a un po' di persone, e
forse ci vogliono bene molte più persone di quante crediamo. Crescendo,
anche noi vorremo bene a molte persone, e in tanti saranno curiosi di conoscerci!
Naturalmente non occorre aspettare un futuro lontano
Proviamo a pensare
a qualcuno del nostro oratorio con cui abbiamo parlato da poco per la prima
volta, che magari prima non conoscevamo così bene, oppure a qualcuno
che, senza che ce lo aspettassimo, ci ha chiesto qualcosa. Che cosa ci ha
fatto più piacere? Ci ha detto qualcosa di nuovo o di interessante?
Oppure siamo stati noi a "cogliere di sorpresa" qualcuno che non
si aspettava di parlare con noi?
A messa e in oratorio, poi, la conoscenza di Gesù e il suo invito
ad amarci l'un l'altro ci accomuna anche a chi non conosciamo direttamente.
Ecco perché facciamo parte di una stessa comunità e siamo
chiamati a vivere in essa solo insieme, e qualche volta possiamo andare
al di là del nostro gruppo di amici...
C'è un salto che dobbiamo fare perché corrisponde ad una
chiamata che ci viene da Colui che ci ama. È il salto della fede,
di chi corre incontro al Signore Gesù perché ha sentito la
sua voce. È un salto coraggioso che è segno di una scelta
risoluta, che riempie il cuore di gioia. Questo salto per i ragazzi dei
nostri oratori, in quest'Anno della fede che il Papa ha voluto per la Chiesa,
diventa per noi un grido forte: "JUMP!".
Prepariamo i ragazzi a fare questo salto, sproniamoli e animiamoli con tutto
l'entusiasmo che la nostra fede sa generare e sa trasmettere, dicendo loro:
"Salta! Fidati! Balza in piedi, fai "jump!", come quel cieco
sulla strada che parte da Gerico, come Bartimeo, e vieni da Gesù,
insieme ai tuoi compagni; chiedigli con fiducia quello che hai nel cuore,
non dare nulla per scontato, prega con semplicità, e vedrai che ci
sarà una risposta che vale la tua felicità: anche a te Gesù
dirà: "Va', la tua fede ti ha salvato"". Insieme,
con la fede che condividiamo nell'unico Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo, rinnoveremo la nostra scelta di seguire il Signore lungo la strada
che lui va tracciando per noi.
L'incontro con il Signore Gesù sarà il cuore di questo Anno
oratoriano 2012-2013 che coincide sostanzialmente con l'Anno della fede
voluto da Papa Benedetto XVI "per riscoprire la gioia nel credere e
ritrovare l'entusiasmo nel comunicare la fede" (Porta Fidei, 7).
L'Oratorio estivo 2012 sarà una "scuola di umanità".
Le parole saranno la chiave di accesso per dimostrare che le persone non
sono fatte per essere sole, rimanere mute e chiudersi in se stesse ma per
aprirsi all'incontro con l'altro e scoprire che ogni uomo o donna desidera
un "Tu" per cui vale la pena vivere. Le parole svelano l'interesse
verso l'altro - nel bene e nel male - e sono un "passaggio" che
inevitabilmente crea un contatto. Dall'altra parte della nostra voce c'è
sempre chi ascolta e risponde. L'altro ci "provoca" ad essere
coerenti e a fare in modo che le nostre parole corrispondano sempre alla
verità.
L'Oratorio estivo 2012 si costruirà attorno a parole che indicano
un'azione da compiere "per qualcun altro" o al fine di entrare
in relazione e crescere nell'amicizia, nella fraternità e nella comunione.
Di giorno in giorno, ogni parola arricchirà il "bagaglio di
umanità" dei ragazzi che sapranno cosa può servire per
realizzare una vita "buona", anche mettendo al bando quelle parole
che ci allontano e creano divisioni, litigi e tristezza.
L'Oratorio estivo 2012 lo chiamiamo "PassParTù - Di' soltanto
una parola". "PassParTù" è una parola composta
e "inventata", che richiama esplicitamente il "passepartout",
la chiave che apre molte porte. Ma "PassParTù" va oltre,
perché - così come si legge - costruisce un percorso che dall'"io"
passa al "tu" attraverso il "per". Il tema di quest'anno
ci aiuterà a comprendere che ogni parola, per diventare qualcosa
di reale, deve essere vissuta per essere capita. Facendone esperienza, i
ragazzi scopriranno che le parole fanno sempre riferimento a qualcosa che
spinge ad agire verso l'altro e che - dentro le parole - noi costruiamo
le nostre priorità, i nostri interessi, le nostre attenzioni e i
nostri desideri, per diventare ciò che vorremmo essere
non
a parole, ma nei fatti.
Quest'estate, fatta di parole, sarà dunque un'estate in movimento
perché saranno le parole a dare la carica giusta ai giorni dell'Oratorio
estivo 2012. Scegliere, donare, incoraggiare, consolare, ricordare, promettere,
ringraziare sono solo alcune delle parole "chiave" che accompagneranno
i ragazzi alla scoperta di se stessi, delle proprie potenzialità
e di tutto quello che c'è in gioco per essere delle persone vere
e affidabili.
«Dio disse: «Facciamo luomo a nostra immagine,
secondo la nostra somiglianza:
dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo» [
]
maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra» [
]
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona [
] sesto
giorno [
]
Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto
[
]
Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò,
perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto
CREANDO».
(cfr. Genesi 1, 26-2, 3).
Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano 2012 con il Papa (dal
30 maggio al 3 giugno 2012) impegna anche gli oratori ambrosiani in un lungo
cammino di preparazione che si concluderà con laccoglienza
delle famiglie provenienti da ogni parte del mondo per celebrare insieme
le giornate che avranno come tema: «La famiglia: il lavoro e la festa».
Inviteremo, sin dallinizio del nuovo anno oratoriano, anche i ragazzi
e gli adolescenti dei nostri oratori a scoprire che «famiglia, lavoro
e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un'esistenza
pienamente umana» (Benedetto XVI).
Nella vita delle persone la creatività, lingegno, la passione e la dedizione sono elementi che mostrano un volto che assomiglia molto allimmagine di Dio, che dal nulla crea tutte le cose. Anche Dio nella sua opera creatrice ha lavorato al fine di realizzare qualcosa che fosse «buono», fino a creare luomo e la donna che, nella sua visione, sono il compimento di ciò che è «molto buono». Dio, dinnanzi a ciò «che aveva fatto creando» (Gn 2, 3b) è stato capace di fermarsi e di meravigliarsi, partecipando alla sua creazione quasi ricreandosi (a tal punto da mandare, nel momento opportuno, il suo stesso Figlio nel mondo). Anche in questo, le persone capaci di provare ancora lo stupore per una vita vissuta, condivisa e donata sono il segno del volto del Creatore, che ancora mostra la sua immagine nella festa.
Pensiamo che, nonostante tutto, anche i nostri ragazzi possano essere educati a guardare così le dimensioni del lavoro e della festa, come «ambiti» da vivere da subito, grazie a piccole e grandi scelte di impegno e di servizio e grazie anche alla frequentazione della comunità, come luogo della festa, che trova nelloratorio un riflesso della vita di famiglia in cui i più giovani, insieme ai genitori e agli educatori più grandi, si esercitano a mettere in pratica le dimensioni del dono e della gratuità, le stesse che ricreano le condizioni di un «mondo» voluto e creato da Dio per essere come Lui.
Per questo traduciamo il lavoro e la festa nello slogan dellanno oratoriano 20112012: CREANDO E RICREANDO, dove il lavoro è visto come accoglienza e prolungamento dellazione di Dio Creatore (CREANDO) e la festa è segno della «compiacenza» rigenerante di Dio dinnanzi alla capacità autonoma e libera delle creature di vivere in armonia, dentro un disegno di bellezza e di bontà (RICREANDO).
Non abbiamo altro da vivere se non il tempo che abbiamo a disposizione.
"Battibaleno", il tema dell'Oratorio estivo 2011, afferma l'esigenza
di non restare fermi a guardare passivamente il tempo che passa via, ma
dice la necessità di buttarsi dentro le occasioni di bene che il
tempo offre, per trarne il meglio per la propria vita e quella degli altri.
"Battibaleno" non è dunque la rapidità di un tempo
che non facciamo noi, ma l'efficacia istantanea di un tempo "abitato"
da noi, per cui quello che facciamo - nel tempo che ci serve per farlo -
è ciò che ci fa diventare quel che siamo e vogliamo essere.
I ragazzi saranno invitati a capire cosa significa non sciupare il tempo
e a comprendere il rischio di trasformarsi altrimenti in persone che non
vorrebbero diventare, con sogni, aspirazioni e desideri inespressi. Vivere
bene il tempo porta con sé una grande posta in gioco che consiste
nel realizzare o meno la vita!
Ai ragazzi si cercherà di trasmettere questa sapienza: non siamo
noi i padroni assoluti del nostro tempo; ci sono tantissime cose che accadono
indipendentemente da noi; sono tanti i fattori in gioco, ma c'è ne
uno che spetta a noi - dipende solo da noi -, si attiva in un "battibaleno"
e guida ogni nostro agire, ed è la nostra volontà.
La volontà di fare e di reagire, la volontà di affrontare
i momenti, tutti i momenti, con decisione e caparbietà, siano essi
belli o brutti, di gioia o di dolore, di festa o di turbamento e dubbio.
La sfida dell'Oratorio estivo 2011 consiste nel cogliere che il nostro tempo
non solo deve essere "abitato" da noi ma è innanzitutto
"abitato" da Dio, attraverso la presenza del suo Figlio, incarnato
nella storia, Gesù di Nazaret e dello Spirito santo che è
l'evidenza del suo amore.
Ognuno di noi è chiamato a scegliere di condividere il proprio tempo
con Dio, decidendo di seguirlo con fiducia. La scelta di "stare con
il Signore" è la scelta della fede, da fare ora e - idealmente
e concretamente - in tutte le ore della nostra vita.
Lo "stare con Gesù e il suo stare con noi" ci fa maturare
come persone che sanno trasformare il loro tempo in qualcosa di "unico".
Non solo, condividere il tempo con il Signore ci fa entrare in relazione
con gli altri imparando a dedicare per loro il tempo che abbiamo per noi.
Infine il Vangelo - la parola che oggi può farci sentire che Gesù
ci parla ancora e continuamente - può addirittura renderci "collegati"
con coloro che hanno vissuto, nel tempo, prima di noi: ancora alcuni santi,
che hanno fatto "storia" e hanno segnato le diverse epoche del
cristianesimo, ci insegneranno "a contare i nostri giorni", considerandoli
immersi nell'amore di Dio che è sempre "oltremisura".
"Anche tu così" è lo slogan scelto dalla Fom per
l'anno oratoriano 2010-11. In occasione dell'inizio della Festa di apertura
il card. Tettamanzi ha inviato un messaggio a tutte le parrocchie della
diocesi. Oltre a esprimere "profonda ammirazione" per il prezioso
lavoro educativo che le comunità svolgono, l'Arcivescovo ha scritto:
"È davvero consolante sapere che la nostra Chiesa è tuttora
capace di parlare alle nuove generazioni e continua con le sue migliori
energie a prendersi cura di moltissimi bambini, ragazzi, adolescenti e giovani".
I numeri sono davvero alti, in diocesi gli oratori sono 1200 e coinvolgono
ogni anno 500 mila ragazzi. Ma ciò che sta a cuore al card. Tettamanzi
per questo anno pastorale, durante il quale si celebrerà il quarto
centenario di canonizzazione di san Carlo Borromeo, è il tema della
santità. "Anche la storia dei nostri oratori - assicura l'Arcivescovo
- è costellata di esempi luminosi di santità: la dedizione
intelligente, appassionata e silenziosa di tantissime persone, i loro gesti
quotidiani, di amore sono stati, per tanti fratelli, una testimonianza affascinante
della vicinanza ad ogni persona della paternità amorosa di Dio".
La "sfida educativa" è il tema che la stessa Chiesa italiana
ha scelto per il prossimo decennio pastorale ritenendo decisiva l'attenzione
ai giovani di oggi, che saranno gli uomini e le donne di domani.
Siamo pronti a lasciarci mettere Sottosopra per guardare
la terra da una nuova prospettiva e scoprire che non siamo poi così
distanti dal cielo! Per far questo non si può certo restare fermi:
sarà un Estate in cammino!
LOratorio estivo 2010, dal titolo Sottosopra come in
cielo così in terra, attende il movimento dei ragazzi, degli
animatori, degli educatori e dei genitori per percorrere insieme un pellegrinaggio
speciale che ha la sua meta in alto, là dove non cè
differenza fra il sopra e il sotto, là dove
lincontro con il Signore Gesù orienta la vita, dirige i passi,
impegna al bene e apre gli occhi verso la bellezza dei doni ricevuti.
Il protagonista della prossima Estate in Oratorio è proprio Gesù che si affianca al cammino di chi cerca una strada e, narrando una bellissima storia che si avvera in lui, desidera sconvolgere per rialzarci, ribaltarci per darci una direzione, metterci appunto sottosopra per impegnarci a tenere testa e piedi strettamente ancorati alla terra e cuore e spirito costantemente rivolti al cielo.
Il Signore Gesù aiuterà i ragazzi a tenere unito il sotto con il sopra, la terra con il cielo : è il senso più profondo della sua incarnazione che permette a chi lo segue di unificare la vita dentro un Mistero damore e di condividere una meta stupenda e sconvolgente che è la risurrezione.
Fare la volontà del Padre è lo scopo della vita e delle azioni di Gesù ed è anche lobiettivo di chi intende percorrere la terra con il desiderio che assomigli un po più al cielo.
La prossima Estate in Oratorio è fatta di diversi sfondi o strati che vanno scavati in profondità per vedere cosa cè sotto e scoprire come il messaggio in essi contenuto ci proietta in alto e ci impegna a fare di tutto perché si avveri la preghiera del Padre nostro: come in cielo così in terra. Èproprio il sottotitolo come in cielo così in terra a svelare il senso più profondo dello slogan Sottosopra!
Il viaggio come pellegrinaggio
Innanzitutto abbiamo lidea del viaggio, un viaggio che si fa pellegrinaggio e cammino spirituale. Limmagine che guiderà i ragazzi lungo lOratorio estivo, soprattutto nei momenti di preghiera, sarà licona evangelica dei Discepoli di Emmaus (Luca 24, 13-35). I due di Emmaus sono lemblema di ogni discepolo che, affiancato dal Signore, non solo cambia il suo modo di vedere e intendere le cose, ma sente trasformare il suo cuore, che passa così dalla disperazione alla speranza e dalla tristezza alla gioia; quella stessa gioia produce uninversione di rotta, da sotto a sopra: da un cammino che sprofonda sempre più sotto, nella notte, ad una corsa per risalire verso lalto, ritornando sopra, a Gerusalemme, ad annunciare il Risorto ai fratelli.
Nella vicenda dei Discepoli di Emmaus si possono ritrovare così cinque movimenti che anche i ragazzi saranno invitati a compiere: la partenza, la liberazione, la conversione, lincontro che salva e la missione.
Per facilitarne la comprensione, ogni movimento sarà accompagnato da un incontro con cinque personaggi della Bibbia: Abramo, Mosé, Davide, lo stesso Gesù e Paolo di Tarso.
Vivere la terra
Accanto a questo viaggio tutto spirituale, lambientazione dellOratorio estivo Sottosopra inviterà i ragazzi a percorrere un viaggio attorno alla terra, alla scoperta di quei luoghi che, solo se abitati in profondità, possono svelare quel senso che, restando in superficie, spesso può sfuggire. La terra innanzitutto occorre averla in testa (cfr. logo Sottosopra) perché i piedi non stiano fermi dinnanzi alle occasioni di bene che la vita ogni giorno ci offre: occorre abitare il nostro tempo e il nostro spazio, senza sfuggire in un mondo che non cè e non ci appartiene.
Diremo ai ragazzi che la terra va abitata con tutta la passione che cè , perché ha bisogno della nostra gioia, quella che ci viene dallincontro con Gesù, e di desideri nuovi che riportino i suoi abitanti a rivolgersi verso il cielo. Per questo occorre la nostra testimonianza.
La terra va ribaltata con il nostro entusiasmo ma va anche rispettata e curata perché è la casa dove abitiamo ed è essa stessa a fornirci le occasioni per costruire la vita.
Ovunque, sopra o sotto, sotto o sopra, vivere sulla terra è vivere la terra è abitarla con tutto se stessi, disposti a rivedere certe abitudini che non ci fanno crescere e non ci fanno guardare lontano verso un orizzonte che ci svela linfinito.
Lobiettivo del viaggio sulla terra è mettere a soqquadro la vita, per scuoterla un po e agitarla, come se tutto fosse Sottosopra, così da ricostruirla pezzo dopo pezzo, secondo la giusta direzione, in armonia con il creato che ci è attorno e in relazione damore con le persone che ci stanno accanto.
Il viaggio-pellegrinaggio avrà cinque tappe e percorrerà cinque luoghi.
Ogni ambiente svelerà ai ragazzi dei segreti sconvolgenti: innanzitutto la montagna che ci mostra la fatica che realizza e dà la gioia vera; il deserto che ci mette alla prova e, purificandoci, diventa il luogo dellincontro con Dio; il sentiero del bosco che ci mette uno accanto allaltro e ci fa apprezzare la bellezza del creato; il mare che risveglia in noi la sete di infinito; infine la città che ci riporterà a casa, dove le possibilità a noi date vanno tutte spese per un bene più grande, nella condivisione con gli altri.
Ancora più nel profondo
LOratorio estivo 2010, nella ricchezza della sua proposta, presenta altri sfondi da mettere Sottosopra per scoprirne tutti i risvolti possibili: è limmagine del viaggio ad evocarne i contenuti.
Il viaggio sulla terra aguzzerà lo sguardo dei ragazzi perché il nostro mondo sia ancora una volta visto come un dono di Dio e una casa per tutti.
Uno sguardo attento e profondo scoprirà che questo vale anche e soprattutto per coloro che, nel viaggio, sembrano andare più lenti o per coloro che sembrano tagliati fuori e sono esclusi dalle ricchezze del creato. Chi affronta un viaggio viene spesso a contatto con molti disagi: questi richiamano ad esempio le difficoltà dei disabili a contatto con un mondo fatto solo per chi cammina sulle proprie gambe e ricordano i problemi di integrazione di chi è costretto a lasciare la sua casa in cerca di un futuro migliore nel nostro Paese e nel mondo occidentale.
Educare i ragazzi a guardare in profondità la condizione di chi vive un disagio concreto è un ottimo stimolo a mettere le cose Sottosopra perché siano più chiare per tutti.
Unultima attenzione, che si tradurrà in attività
e animazione, è la salvaguardia della biodiversità e la promozione
di comportamenti ecosostenibili il 2010 è lAnno internazionale
della biodiversità affinché anche in oratorio si contribuisca
a creare una cultura dove la preservazione delle ricchezze della terra possa
partire dalle piccole azioni quotidiane che ognuno può realizzare
con la sua testa!
La ricerca della vocazione costituisce per un ragazzo l'avventura più
bella della vita. Tale dinamica rappresenta l'orizzonte sintetico di significato
dell'esistenza, capace di dischiudere prospettive affascinanti, spesso inedite
e sempre promettenti.
Il più delle volte tutto ciò parte da una semplice intuizione
emotiva che chiede di sedimentarsi, approfondirsi e purificarsi, attraverso
un cammino lento, complesso e faticoso, ma necessario e indispensabile per
una reale pienezza della vita.
La cultura contemporanea, declinata nei diversi contesti di vita dei ragazzi,
non sempre favorisce una presa di coscienza progressiva e una percezione
nitida della vita come vocazione. Talvolta, anzi, si registra un diffuso
senso di smarrimento di molti ragazzi pensando al futuro oppure una riduzione
alla ricerca edonistica di un presunto piacere molto lontano dalla gioia
cristiana.
Per tali ragioni, in sintonia con l'anno sacerdotale della Chiesa universale
e nel solco delle indicazioni pastorali del nostro Arcivescovo per l'anno
2009-2010, il Servizio per i Ragazzi, gli Adolescenti e l'Oratorio assume
il tema della vocazione come contenuto centrale della proposta annuale.
L'icona e lo slogan
Attraverso le diverse proposte vorremmo aiutare i ragazzi anzitutto a riscoprire
la vocazione battesimale, che è vocazione all'esistenza vera e alla
santità nella comunità che è la Chiesa.
L'icona evangelica della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nella versione
del Vangelo secondo Giovanni (6, 1-15), suggerisce con forza la prospettiva
di una vita che diventa dono e, proprio per questo, viene moltiplicato all'infinito,
per il bene di tutti.
La dinamica vocazionale, intesa in senso complessivo, richiede anzitutto
la disponibilità a mettersi in gioco e la capacità di fidarsi
del Signore, nella certezza che lui sa meglio di noi qual è il nostro
bene, secondo le parole del salmo "Nella tua volontà Signore,
è la mia gioia" (Sal 118,16). La vita diventa perciò
ricerca di un orizzonte nuovo che le da significato e orienta ogni scelta
di bene.
Per questo ai ragazzi e agli adolescenti durante quest'anno oratoriano ripeteremo
lo slogan: "C'è di più".
"C'è di più" è un invito ad affidarsi a Gesù
che sa moltiplicare quel che abbiamo e quel che siamo in continue occasioni
di bene per tutti.
"C'è di più" è anche il segno di una restituzione
abbondante che il Signore dà a chi ha il coraggio di donare.
La vita come dono diventa così l'immagine di una vita in movimento
che non si accontenta di quel che ha, ma si affida al Signore per trarne
fuori il meglio e sempre "di più", dentro una prospettiva
che inserisce ciascuno in un progetto d'amore che il "più"
che corrisponde e supera ogni desiderio che abbia il sapore di infinito.
"Che cos'è questo per tanta gente?"
All'inizio del nuovo anno pastorale, davanti all'immensa sfida educativa,
anche noi ci sentiamo un po' come quel ragazzo "con i cinque pani d'orzo
e i due pesci" e ci viene da chiederci: "Che cos'è questo
per tanta gente?". Forse quello che possiamo dare e fare è poco,
ma tuttavia abbastanza se messo con fiducia nelle mani del Signore. Allora
sperimenteremo che in noi e negli altri "c'è di più"
di quello che pensavamo. Con questa certezza nel cuore ci rimettiamo in
cammino.
"C'è di più" non sono parole messe li per fare
scena, ma è il nuovo slogan dell'oratorio invernale 2009-2010 che
ci farà rendere partecipi del fatto che dove si manifesta, dove c'è
Gesù non è tutto normale ma avviene qualcosa in più.
Lo stesso Cardinale nella presentazione ci ha detto che c'è di più
se si sceglie di amare come Gesù, anche se si è ancora dei
ragazzi: proprio per questo bisogna esercitarsi ogni giorno ad essere più
generosi, più impegnati, più allegri, sempre pronti a farsi
dei nuovi amici e a perdonare chi ci fa un torto, più capaci di capire
ciò che è giusto per giudicare bene le situazioni e intervenire
a difesa dei deboli e dei sofferenti, anche se c'è da rimetterci
del proprio. Lo slogan prevede la partecipazione attiva di tutti noi, la
scelta di essere cristiani seguendo una strada, condividendo con altri il
Signore Gesù.
Il logo ci rappresenta graficamente come unire tutte queste cose, semplice
e lineare comprende un significato di vita e di preghiera meraviglioso.
Non solo il disegno ma anche lo slogan è esplicitato graficamente
e il tutto riprende l'icona evangelica del brano che narra la moltiplicazione
dei pani. A partire dalla folla sullo sfondo, numerosa, anonima che durante
il momento della cena si è resa conto, grazie a Gesù, cosa
significhi condivisione. In un angolo appare la figura di un ragazzo che
tende la mano in segno di dono verso gli altri; imita le mani di Gesù
ma non solo nel momento in cui dona il pane, ma anche quando prega (ricordo
del Padre Nostro). Con la scritta "c'è" vediamo anche apparire
il pane e il pesce simboli dell'eucarestia e del Signore Salvatore sulla
terra. Il più simboleggia la croce e il fatto che Dio abbia mandato
suo Figlio come un dono per l'umanità. Attraverso la croce le strade
tracciate per ciascuno si precisano e prendono la direzione del futuro e
della speranza. Parlando della strada possiamo dire che essa prende direzioni
diverse in base a come noi abbiamo programmato e pensato il nostro futuro.
Ed è proprio con l'immagine della strada che possiamo poi parlare
di vocazione, infatti se ci si affida al Signore che chiama a prendere parte
alla sua vita, il tempo e lo spazio, che prima rischiano di non avere direzione,
diventano orientati verso un carico di infinito che è quel "di
più" che il cristiano si porta con sé proprio perché
sceglie di seguire il Signore. Le strade sono una accanto all'altra perché
ogni vocazione prevede la condivisione del cammino dentro una comunità
che sostiene e incoraggia.
In Oratorio, quest'anno, l'invito ripetuto è quello di donare e affidarsi
che saranno la spinta decisiva che inviterà tutti a dire che "c'è
di più".
Il prossimo anno oratoriano 2008- 2009 lo vivremo al "massimo"
di noi stessi, seguendo la gioiosa vitalità dello Spirito di Gesù
che ci fa diventare "anima del mondo". Sarà la terza tappa
del percorso diocesano " L'amore do Dio è in mezzo a noi"
dal titolo FAMIGLIA DIVENTA ANIMA DEL MONDO che per l'oratorio diviene CENTO
VOLTE TANTO.
Dopo che nel primo anno ci siamo impegnati a fare "Tutto quello che
vi dirà" mettendoci in ascolto della parola di Dio; e nel secondo
esserci impegnati a crederci dentro la nostra famiglia e nella comunità
"Dimmi perché" ci vogliamo ora buttare nel mondo per animarlo
da dentro e senza esclusione di colpi cercando di aiutare tutti a portare
frutto nella vita quotidiana.
Vorremmo gridare a tutti che basta accogliere come un dono il messaggio
bellissimo del Vangelo e fidarsi per rendere la propria vita meravigliosa,
bella, felice e farla fruttificare CENTO VOLTE TANTO.Le Icone di riferimento
sono la parabola del Seminatore e la lettera a Diogneto.Entrambe saranno
presentate dall'Arcivescovo nella lettera pastorale 2008 - 2009 " Famiglia
diventa anima del mondo". Ma voglio accennare subito come è
sorprendente che la lettera a Diogneto sia tanto attuale oggi. In una società
che sembra sempre di più scristianizzata, i cristiani fanno fatica
a distinguersi. Certo non si differenziano per il loro modo di vestire,
non parlano un'altra lingua, non vivono su un altro pianeta, mangiano e
lavorano come gli altri, vanno a scuola, hanno lo scooter, ascoltano la
radio, guardano la televisione, rispettano le leggi dello stato e cercano
la giustizia come tutti "ma
" ecco l'accento è sul
"ma
"- ma hanno dentro qualcosa che li anima, che li rende
straordinariamente luminosi nei confronti degli altri. A guardarli bene
c'è in loro qualcosa di unico che consiste nella speranza che sono
capaci di trasmettere quando vivono con coerenza e quando si spendono per
gli altri, restituendo il dono di Dio ricevuto. L'Oratorio quest'anno dovrà
saper trovare le forme per dire ai ragazzi che sono unici proprio perché
sono cristiani. Per questo devono sapersi esporre, quasi gettarsi in mezzo
agli altri senza paure. Per loro essere cristiani vorrà dire essere
come il maestro capaci di essere dono per gli altri. Inviteremo i ragazzi
in primo luogo ad aiutare la loro famiglia vivendo con abitudine continui
gesti di amore. Dovranno essere i più entusiasti della vita e dimostrare
di essere terra buona, non contaminata dai dispiaceri e dalle preoccupazioni
della vita, e dalla noia. Allora saranno proprio i ragazzi i primi a darsi
da fare in casa mettendo da parte ogni pigrizia e diventando animatori nella
propria famiglia. Saranno loro ad accorgersi dei fratelli che fanno fatica
a fare i compiti, a segnalare i bisogni dei nonni che stanno invecchiando,segnalare
chi ha problemi di salute, o economici o di lavoro. Li inviteremo a trovare
il coraggio di chiedere di pregare insieme in famiglia.
Guarda il cielo e conta le stelle
"Nasinsù per contemplare le stelle
e poi capire quanto si è importanti.
Sì, l'universo è per noi.
Nasinsù ma con i piedi per terra
e finalmente noi saremo stelle, sapremo amare di più".
Ciao ragazzi e ragazze,
come tutti gli anni anche nel giugno del 2008 riparte il tanto atteso divertimento
dell'oratorio estivo.
Dal 25 giugno al 25 luglio, ci ritroveremo insieme tutti i giorni per pregare,
cantare, giocare a squadre e raggiungere la vittoria onestamente sconfiggendo
i vostri amici
quanto divertimento nei pomeriggi, ma non c'è
solo questo: le attività manuali e le tanto attese gite accompagneranno
il percorso di quest'anno. Lo slogan "PassinPiazza" è significativo:
impareremo anche noi ragazzi la vita della piazza e come anche i nostri
passi insieme a quelli di Gesù che ci guida, siano importanti per
il bene di tutta la comunità.
Gli orari dell'oratorio:
· Tutti i pomeriggi da lunedì a venerdì dalle 13.30
alle 17.00, per giocare insieme e divertirsi.
· Martedì, mercoledì e giovedì al mattino dalle
10.00 alle 11.00 per chi vuole un aiuto nello svolgimento dei compiti delle
vacanze, sia a Porto che a Domo.
Ragazzi e ragazze,
il Don e tutti noi animatori dell'oratorio, siamo già al lavoro per
accogliervi e iniziare una nuova emozionante avventura.
Venite con tanta gioia e volontà per vivere insieme un mese speciale.
Ricordatevi di presentare le iscrizioni entro domenica 15 giugno.
Ciao ragazzi e ragazze!
Il 25 giugno è iniziato ( e sono 30 anni ) il nostro oratorio
estivo:"Passinpiazza". Iscritti più di 60 ragazzi (destinati
ad aumentare) ed è partito come al solito con tanta gioia ed entusiasmo.
Come dice il tema vogliamo fare passi in piazza cioè uscire dal luogo
ristretto dell'oratorio e portare almeno come testimonianza un po del nostro
entusiasmo in tutta la nostra unità pastorale. Ho detto sono 30 anni
che questo oratorio è vivo almeno da quando ci sono io. Ma anche
prima c'era e funzionava. Quello che mi fa specie è che in tutti
questi anni qualcuno non si è ancora accorto che nel nostro territorio
si è fatto e si sta facendo qualcosa per i ragazzi e adolescenti.
Senz'altro si sono accorti i genitori che da sempre mandano i loro figli
all'oratorio e che quando finisce ad esempio l'oratorio estivo dicono: "ma
perché non continua anche il mese di agosto". Senz'altro si
accorgono i ragazzi che per un mese e alla domenica si trovano a giocare
insieme e a crescere insieme. Senz'altro si accorgono i ragazzi più
grandi e gli adolescenti o giovani che in questi anni hanno saputo dare
il loro tempo e il loro impegno per far vivere questa grande realtà.
Non si sono accorti invece in tanti e neppure le autorità civili
( fatta eccezione un anno in cui il sig. Sindaco ha dato all'Oratorio £
1.000.000 per il diritto allo studio ( tutti gli anni abbiamo dato e diamo
la possibilità ai ragazzi di fare insieme seguiti i compiti delle
vacanze ). Un'altra persona ed è l'Ing. Luciano Faverio circa un
mese fa si è fatto vivo ( ma la sua è una tradizione di famiglia
) con una offerta per l'oratorio estivo che senz'altro servirà a
rendere meno gravoso il contributo richiesto alle famiglie. Ho detto che
è una tradizione di famiglia. Penso che tutti sanno quanto ha contribuito
la famiglia Faverio nella costruzione dell'oratorio stesso e di aiuto alla
parrocchia.
Voglio essere chiaro: non ho niente da rimproverare a nessuno ma quello
che mi dispiace è che tanti fanno finta o non si accorgano che qualcosa
di buono si faccia anche nel nostro territorio. Pertanto ringrazio quelli
che collaborano con impegno e spero di poter fare ancora tanti passini piazza
con il nostro oratorio.
Ciao ragazzi e ragazze,
anche quest'anno sta per iniziare la grande avventura dell'oratorio estivo
Come sempre i nostri divertenti pomeriggi in oratorio saranno accompagnati
da un tema: "Musica Maestro!". Ecco il tanto atteso slogan dell'estate
2007. Il tema è incentrato sulle note musicali e prenderemo in considerazione
i canti, le danze e laboratori manuali sulla musica; ma non solo il racconto
e la preghiera, con la riscoperta di alcuni Santi ci accompagneranno per
tutto il percorso. Non dimentichiamoci delle tanto attese gite che ci faranno
riscoprire cosa significa stare assieme e divertirsi!
L'oratorio è un luogo dove oltre al divertimento possiamo trovare
la preghiera, la riflessione e l'amicizia fra tutti noi
L'oratorio inizierà giovedì 21 giugno e si
concluderà venerdì 20 luglio. Nei pomeriggi, da lunedì
a venerdì, dalle ore 13.30 alle ore 17.00. Martedì, mercoledì
e giovedì mattina dalle ore 10.00 alle 11.00 c'è la possibilità
di essere aiutati nello svolgere i compiti delle vacanze.
Le iscrizioni dovranno essere riportate presso l'oratorio di Domo entro
domenica 10 giugno.
Gli animatori
Sono contento che anche quest'anno un gruppo di animatori
(giovani e adolescenti) si sta già impegnando per l'oratorio feriale.
E' bello e importante che per costoro l'oratorio feriale sia come una vera
e propria ful immersion : un impegno a tutto campo che occupa molte ore
per molti giorni.
Don Walter
Oratorio e catechismo due momenti importanti nella comunità cristiana
per la crescita e la formazione dei nostri ragazzi. E con ottobre anche
nella nostra unità pastorale riprendono con tanta voglia di crescita.
Nel messaggio che il nostro Arcivescovo scrive per l'apertura degli oratori
dice: "Anch'io desidero esserci in ciascuno dei nostri oratori per
l'appuntamento della festa di apertura. Perciò a tutti rivolgo alcune
parole certo che saprete cogliere l'affetto del mio cuore che batte sereno
e felice al ritmo che gli Oratori sanno trasmettere: ritmo di gioia, di
impegno, di amicizia e di preghiera, di vita e di Vangelo.
Anche all'Oratorio, il principio di tutto ciò che muove e rende autentico
e bello il nostro cammino umano e cristiano è la persona vivente
di Gesù Cristo. Lui è il motivo, il centro e il vertice della
nostra festa!
L'Oratorio inizia sempre da Gesù risorto. Essere testimoni di Gesù,
annunciare e testimoniare il Vangelo e così trasmettere la fede è
il dono e il compito di ogni giorno anche per gli Oratori. A ricordarlo
in modo simpatico ed efficace è lo slogan di questo anno oratoriano:"
Siete sale"
Dice Gesù: "Voi siete sale della terra e luce del mondo".
Un Oratorio avrà lo stile" sale e luce" dei testimoni di
Gesù se, in ogni occasione, i ragazzi saranno condotti a percepire
e ad esprimere il senso profondo della gratuità, del servizio generoso,
gioioso e disinteressato; se verrà assicurata sempre la qualità
umana in tutti i rapporti personali e in ogni luogo e attività, facendo
sì che ogni persona sia rispettata, stimata e valorizzata. I valori
poi sono la gioia, la cordiale fraternità, l'allegria, l'amicizia,
la gentilezza, la buona educazione. Infine conclude con un vivo incoraggiamento
per il nuovo anno, benedicendo.
Non meno importante il catechismo che durerà fino alla fine di maggio.
Catechismo che non è solo preparazione a ricevere i sacramenti dell'Eucaristia
e della Cresima, ma vuole essere per tutti un cammino di crescita nella
fede conoscendo sempre di più il Signore Gesù. Il servizio
che offre la parrocchia con i catechisti è soltanto un piccolo contributo.
Non mi stancherò mai di ripetere che i primi educatori della fede
dei propri figli sono i genitori. Li hanno responsabilmente generati alla
vita, hanno chiesto il battesimo, li devono accompagnare nella vita di fede
fino alla maturazione cristiana con il loro esempio, con la loro testimonianza,
con il dialogo con il loro interessamento.
Il tema che l'associazione oratori della diocesi di Milano propone per
l'estate 2003 è Party con me. Un tema come quello degli altri anni
biblico. Vogliamo seguire le orme di S. Paolo e metterci in viaggio con
lui per portare in tutto il mondo il vangelo ( buona notizia ) di Gesù.
Tradotto in termini di Chiesa si tratta del tema della missionarietà.
Per i ragazzi il viaggiare con S. Paolo sarà la parabola con la quale
interpretare la propria esistenza. Il viaggiare è una dimensione
costante dell'uomo, pellegrino sulla terra. Si viaggia, si cammina, si naviga
verso il nuovo, verso l'alto, verso Dio. L'apostolo Paolo ci invita a vivere
con lui la grande avventura della passione per il Vangelo e dell'amore verso
tutti gli uomini. Il grande amore per la gente e la grande fiducia nella
felicità che da il Vangelo saranno la spinta che muoverà il
nostro tempo di oratorio feriale portando idealmente S. Paolo nella nostra
storia attuale. Viaggiamo con Paolo perché Paolo viaggi con noi e
ci aiuti a vivere la missionarietà oggi.
Ehi ragazzi!!
Come tutti gli anni non manchiamo a questo meraviglioso appuntamento dell'Oratorio Estivo e quest'anno, meraviglia delle meraviglie partiremo per un lungo viaggio alla scoperta del Mediterraneo. Ma con chi? Bè, innanzitutto con voi, ma anche con un amico speciale: Paolo di Tarso. E lo slogan che ci accompagnerà per ben tre settimane è Party con me! Una nuova estate è orami alle porte con tutte le aspettative che questa stagione suscita nel cuore dei nostri ragazzi: tempo libero per giocare, divertirsi, stare insieme in allegria. Durante il nostro Oratorio questi sogni possono diventare realtà per i ragazzi, ma anche per tutti gli adulti. Nel mese estivo l'Oratorio ha la possibilità di mostrare il suo volto più autentico, quello di una casa accogliente, di uno spazio fraterno e solidale nel quale tutti possono trovare un saluto e un sorriso. Credo che questa sia la ricchezza più grande che le nostre comunità possono donare ai loro figli: un luogo nel quale la comunione si rende visibile e possibile. in questi tempi così segnati dai conflitti e dalle tensioni tra culture e popoli diversi, diventa una priorità di tutti coloro che si occupano delle nuove generazioni, farsi carico dell'educazione alla pace. In particolare nel tempo del nostro Oratorio chiedo di non perdere l'occasione per promuovere una logica di comprensione e di riconciliazione: alla dimensione ideale della pace si devono accostare gesti semplici e concreti che insegnino come essere persone di pace nella vita quotidiana. Ognuno di noi è invitato a seguire Colui che è mite e umile di cuore, che veglia su di noi, guida i nostri passi e istruisce le nostre menti, per renderci seminatori di fraternità. Che il Signore benedica questi giorni e li renda tempo di semina e di raccolta abbondante!!!
Party = festa preparata insieme, ma anche, invito alla partenza
Inoltre la grafica mette al centro la figura di Gesù, rappresentata dalla lettera Y che diventa un uomo con le braccia allargate, a forma di croce o anche nello slancio della Resurrezione: è il messaggio principale che S. Paolo ci propone, nella sua vita, nella sua missione e nei suoi scritti.
Una nave, quella della Chiesa e anche quella della vita di ciascun ragazzo, porta Paolo in luoghi nuovi, da gente che attende l'annuncio di vita racchiuso nel Vangelo. Paolo non ha paura, parte con slancio: anche noi vorremmo poter andare con lui.
Ecco un significato di quel "con me". Partiamo con Paolo, partiamo con Gesù, ma ancora, sono i ragazzi che chiedono alla Chiesa (barca) di partire con loro, di essere cioè innamorati della loro storia e di aiutarli a conoscere Gesù.
Ed ecco che partiremo verso questo viaggio, tra momenti di riflessioni e preghiera, tra canti e danze, tra giochi e gite, tra attività manuali e momenti di svago personale. Ma noi animatori, non vogliamo essere da soli!! Vi aspettiamo per vivere con voi questa avventura e se possibile coinvolgete anche i vostri genitori!
Tutto questo sarà possibile da mercoledì 18 giugno a venerdì 18 luglio, tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle ore 13.30 alle ore 17.00 e le mattine di martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9.30 alle ore 11.00 per svolgere i compiti delle vacanze.
Potrete iscrivervi presso l'Oratorio di Domo da domenica 1 giugno a domenica 8 giugno, ma per chi lo desidera entro l'inizio dell'Oratorio e non oltre. Alla consegna del tagliando, dovrete versare un piccolo contributo per le spese...comunque ragazzi non esitiamo a dirvi che siamo entusiasti di questa nuova avventura del 2003 e vi aspettiamo numerosi per l'apertura.
Party con me. Il 18 giugno anche la navicella dell'Oratorio di Porto-Domo
è partita sotto la guida di S. Paolo e di sei educatori e quattro
caposquadra. E' partita con circa 70 passeggeri. Dopo qualche annata in
cui si era raggiunto un numero di iscritti che superava i 120 ci siamo quest'anno
un po' ridimensionati. Ma questo penso tutto a vantaggio di quelli che ci
sono. Qualcuno ha fatto altre scelte perché forse si è accorto
che l'oratorio ha un suo preciso compito educativo che dopo l'oratorio festivo
continua anche durante l'oratorio estivo. E devo dire veramente un grazie
sentito al gruppo di educatori che anche se giovanissimi stanno lavorando
bene in questo inizio con la speranza di arrivare ancora meglio alla meta
che quest'anno ci siamo proposti e che avevo sintetizzato nel notiziario
del mese di giugno.
Abbiamo già fatto un'uscita alla MiniItalia dove abbiamo trovato
tanti altri oratori. Restano ancora due gite: una alle cascate del Toce
e l'altra alle Caravelle di Ceriale Ligure. Ma restano soprattutto ancora
tanti giorni da trascorrere in cordiale amicizia in Oratorio anche se il
caldo talvolta ci fa interrompere i giochi alla ricerca di un po' di fresco.
A tutti dunque buona continuazione. Anche la festa di Domo sarà un
momento nuovo di incontro genitori ragazzi!
PARTY CON ME! Buon viaggio Don Walter
La data fissata dal nuovo Arcivescovo di Milano Card. Dionigi
Tettamanzi per il suo ingresso in Diocesi è coincisa con la festa
di Apertura dell'Oratorio festivo che anche noi abbiamo celebrato il 29
settembre. E' stata una coincidenza felice come ha notato lo stesso Arcivescovo
nel suo messaggio agli oratori della diocesi. Ne trascriviamo un breve riassunto.
La storia Ambrosiana ci consegna la testimonianza di un singolare impegno
degli ultimi Vescovi milanesi nel promuovere gli oratori dal Card. Ferrari
all'attuale arcivescovo, che dice:
"Per me festeggiare l'Oratorio significa celebrare le radici della
mia vocazione. All'Oratorio ho ricevuto da bambino la prima formazione alla
vita cristiana che pure già apprendevo in famiglia. All'Oratorio
ho imparato con gusto a pregare, ho sperimentato che stare con Gesù,
ascoltarlo, parlargli con amicizia, affidargli tutto, è davvero possibile
e bello e riempie di gioia e di pace. La preghiera è il segreto della
mia vita, è la festa silenziosa di tutte le mie giornate, è
il dono rassicurante che il Signore non ha mai smesso di farmi.
Prendiamoci idealmente per mano, ed eleviamo insieme le nostre mani e i
nostri cuori per dire al Signore che, guidati da lui, siamo uniti, siamo
un'unica Chiesa. L'Oratorio deve continuare ad essere per tutti luogo di
preghiera.
Certo all'Oratorio non si prega e basta, ci sono mille altre lodevoli attività.
Ma un Oratorio è veramente ciò che deve essere se ha nella
preghiera il suo respiro. All'Oratorio si prega e si impara a pregare insieme,
a pregare individualmente, a pregare per gli altri.
L'Oratorio nella Parrocchia e con la Parrocchia è e deve essere un'autentica
scuola di preghiera."
E conclude il nuovo Arcivescovo dicendo: " Mi piacerebbe sostare a
lungo in ciascuno dei nostri Oratori e gustarne con voi il respiro orante.
Affido questo mio desiderio ai sacerdoti, ai catechisti, agli educatori,
agli animatori: sostate voi per primi nella Cappella dell'Oratorio e pregate
per ogni singolo ragazzo, adolescente o giovane che incontrate e sarete
così testimoni credibili per coloro che vi sono affidati."
Siamo tre ragazzi che vivono l'esperienza dell'Oratorio
dopo le medie; vogliamo fare partecipi anche voi e le vostre famiglie di
questa grande avventura dell'Oratorio Estivo, che inizierà giovedì
20 giugno e terminerà venerdì 19 luglio presso l'Oratorio
della nostra unità pastorale. Questa proposta di passare del tempo
assieme è aperta ai ragazzi e alle ragazze, a prescindere dalla loro
età e ai genitori che vogliono divertirsi e fare un cammino insieme.
Durante il martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10
alle ore 11, i ragazzi interessati potranno essere aiutati nello svolgimento
dei compiti delle vacanze. Il pomeriggio (dalle 13.30 alle 17.00) il divertimento
sarà assicurato tra giochi, canti, preghiere, e le gite che ci porteranno
a condividere momenti fantastici.
Per partecipare, troverete il programma in oratorio e potrete iscrivervi
dal 9 Giugno in avanti. Lo slogan di quest'anno è SE MI SENTI -SMS-
e sarà il tema che ci porterà a definire l'Oratorio come luogo
di comunione e di comunicazione. Il comunicare è quindi un vero e
proprio stile di vita che vogliamo scoprire, infatti analizzando la parola
comunicare, che significa "mettere in comune" vogliamo vivere
questa esperienza estiva con il cuore.
Vi vogliamo ricordare che SMS come i temi passati non vuole creare soltanto
ragazzi capaci di pregare e formare una società ecclesiale, ma delle
persone che si rispettano tra di loro eportano la pace. Speriamo di avere
catturato il vostro cuore per intraprendere questa avventura, quindi vi
aspettiamo numerosi giovedì 20 giugno.
Non mancate!!
Jacopo, Francesco e Sonia
Sono una ragazza che ha sempre frequentato l'oratorio e
ormai fatta grandicella cerco di dare una mano nella gestione dell'oratorio.
Ho tanta voglia di aiutare e di donare il mio tempo e le mie capacità.
Ormai la scuola sta terminando e arrivano le tanto attese vacanze estive.
Non mi rivolgo solo a voi ragazzi in queste poche righe, ma anche ai vostri
genitori. Vi voglio illustrare il programma che come tutti gli anni ci sforzeremo
di realizzare all'Oratorio estivo.
Per tutti i ragazzi e le ragazze che vorranno partecipare, a prescindere
dalla loro età, comincerà giovedì 21 Giugno e proseguirà
fino al 24 Luglio, come sempre a partire dalle h. 13.30 alle h. 17.00.
Per partecipare occorre iscriversi presso l'Oratorio di Domo
Da Domenica 10 Giugno a Martedì
19 Giugno troverai il programma e la possibilità
di iscriverti. Il tema che quest'anno ci accompagnerà ogni giorno
sarà "QUIMICIGIOCO"; all'apparenza un titolo banale, ma che riserverà molte
sorprese.
Alla base di tutto come lo slogan proporre vi è lo sport, non inteso
come rivalità e a volte prepotenza, ma come gioco di squadra; unirsi
insieme per arrivare a vincere e a superare le difficoltà, senza
mettersi in rivalità con gli altri ragazzi. I pomeriggi saranno suddivisi
in più parti, dalla prima fase dove attraverso un racconto e una
preghiera TUTTI insieme cercheremo di approfondire il tema che quest'anno
ci viene proposto; poi suddivisi in gruppi si passerà un divertente
pomeriggio , svolgendo diverse attività. Ci saranno partite di calcio,
giochi con la palla, con le bandiere, ma anche giochi di creatività
e fantasia
Durante questo periodo si svolgeranno anche alcune gite.
Basta ,mi fermo qui, affrettati a iscriverti e scoprirai tutto il programma!
Io sono qui con gioia ad aspettarti, ma non da sola. C'è il don,
ci sono le suore, c'è qualche genitore (che per dare una mano rinuncia
alle ferie), ci sono alcuni adolescenti. Dai vieni anche tu!
Ciao!