Nel periodo di ministero trascorso a Buscate si è
dedicato particolarmente ai giovani e all'oratorio. Nel 35 anni trascorsi
in Valtravaglia non si è risparmiato per adempiere fedelmente il
suo ministero. L'oratorio, gli anziani e i malati, i ragazzi del catechismo
sono stati i suoi campi di lavoro; sempre attento alle persone, anche lontane,
premuroso con tutti, puntuale nei suoi impegni ministeriali. La sua grande
affabilità e disponibilità era ben nota a tutti, non solo
ai frequentatori della chiesa. Potremmo dire che ha vissuto sempre rivolto
a quelle periferie del mondo e del cuore tanto amate da papa Francesco,
con gesti concreti e parole semplici, ma che rivelavano il suo grande affetto
per coloro che gli erano stati affidati.
Ha dedicato, negli anni, il suo impegno anche alla manutenzione ed al restauro
delle 11 chiese che formano il tessuto delle due parrocchie di Porto e Domo,
disponendo importanti lavori: il restauro completo interno ed esterno della
chiesa di Porto e di quella di Domo, ultimo fra i quali il restauro della
chiesa di s. Giorgio a Sarigo e l'affresco degli angeli musicanti nella
chiesa di Porto, ultimati nei mesi successivi alla sua morte.
Sia a Buscate che in Valtravaglia è stato sempre seguito dalla sua
fedele collaboratrice domestica la sig.na Gianna Villa.
Nella foto: un accattivante sorriso di don Walter, durante un Battesimo del 2010 (foto Davide Boldrini)
In una tiepida serata di primavera, proprio appena finita
la celebrazione della messa vespertina a Porto, don Walter si consegnava
nelle mani del Padre era la sera della 2a domenica di Quaresima, 16 marzo
2014 alle ore 19,30. Verso le 21 don Walter è stato riportato a casa,
a Domo, accolto dal suono festoso delle campane. Rivestito dei paramenti
bianchi, ha ricevuto da subito e fino a notte inoltrata, il saluto di tante
persone, accorse sulla piazza. Lunedi mattina, nella chiesa di Porto, il
Vicario Episcopale di Varese mons. Franco Agnesi ha celebrato una s. Messa
di suffragio e una seconda Messa è stata celebrata alla sera alle
18 a Domo. Qui si è registrata una partecipazione incredibile, tanto
che la chiesa non ha potuto accogliere tutti.
La celebrazione del funerale si è svolta martedi 18 marzo, presieduta
dal Vescovo Luigi Stucchi con il Vicario Episcopale di Varese, con la presenza
di oltre 30 sacerdoti ed una folla incalcolabile. Erano presenti i sindaci,
una delegazione della Croce Rossa, il gruppo Alpini che ha portato in chiesa
in spalla la bara e ha fatto da picchetto d'onore per tutto il rito. E'
stato pronunciato un accorato messaggio di ricordo e di saluto a nome del
Consiglio Pastorale e dell'intera comunità e la lettera inviata dall'arcivescovo
di Milano.
Dopo il rito la salma è stata trasportata a Buscate, dove ha trascorso
il suo primo decennio di sacerdozio, e dove è stata celebrata una
s. Messa alle ore 15, presenti dieci sacerdoti, e dove Sara Villa - nipote
della signora Giannina - e Luciano Calloni - amico fraterno di don Walter
- hanno letto due riflessioni ricordo. Anche qui una folla numerosa lo ha
accompagnato poi al cimitero, dove riposa accanto a don Mario Isella, che
fu suo parroco proprio a Buscate.
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Carissimi fedeli,
partecipo con commozione al vostro cordoglio per l'improvvisa dipartita
di don Walter Casola, sacerdote caro a tutta la comunità di Domo
e Porto Valtravaglia.
Don Walter ha concluso il suo cammino umano e sacerdotale al termine della
celebrazione eucaristica di domenica sera. Questa scomparsa ci ha lasciato
certo attoniti, pieni di interrogativi sulla nostra fragilità e sul
significato del nostro procedere quotidiano, sulla necessità di non
dare per scontato l'esistente. Affidare don Walter alle braccia del Padre
ci chiede di testimoniare la gioia del Vangelo ai nostri fratelli uomini.
E don Walter, in questo, fu davvero instancabile, dando esempio di appassionata
dedizione ai fedeli che gli erano stati affidati, che conosceva uno ad uno
proprio come una persona di famiglia, pronto all'aiuto e all'ascolto, attento
ai malati, ai ragazzi e ai giovani. Nonostante i problemi di salute, ha
speso fino in fondo il suo cuore grande per il bene della Chiesa, per rispondere
appieno alla chiamata del Signore.
Nell'attesa di ritrovarci tutti insieme nell'abbraccio beatificante di Dio,
ora affidiamo alla materna intercessione della Vergine Maria don Walter
e lo ringraziamo per i tanti doni ricevuti negli anni del suo ministero.
Con affetto vi benedico.
Cardinale Angelo Scola
Arcivescovo di Milano
"Eucaristia compita per sempre"
Dopo la celebrazione eucaristica il nostro carissimo don Walter, questa
volta, ha compiuto solo pochissimi passi, seguiti da un balzo nell'eternità,
cioè nello stesso infinito amore di Dio che ad ogni santa Messa viene
reso presente grazie alla efficacia sacramentale della liturgia.
Viene reso presente perché questo amore che è destinato a
tutti raggiunga davvero tutti. Tra la celebrazione e la sua destinazione,
perché "tutti abbiano la vita e l'abbiano in pienezza",
non possiamo raccogliere ed interpretare il senso dei passi che ogni prete
compie nella sua vita quotidiana, non solo quelli brevissimi tra l'altare
e la sacristia, ma tutti quelli per andare incontro a tutte le persone affidate
alle sue cure pastorali, per le vie del paese, su e giù, dentro le
case, nei luoghi dove la gente vive, soffre, fatica e spera. Un bravo prete
fa questo con serenità e col cuore in pace tra il sorgere del sole
ed il suo tramonto, sulle rive del lago, sui sentieri della umana esistenza.
Di questa - umana esistenza - egli conosce il segreto e la bellezza, di
tutti conosce i volti, nomi, storie personali, familiari, spessore concreto
delle nostre comunità in un abbraccio infinito come in questi giorni.
Così il nostro don Walter si è fatto conoscere e voler bene,
perché ad ogni passo, senza stancarsi e senza staccarsi dal vissuto
degli altri, ha pensato sempre meno a se stesso e si è prodigato
fino in fondo con serenità, fiducia, amicizia, cordialità,
sensibile a tutto ciò che è umanamente, culturalmente, liturgicamente
bello per aprire tutti alla contemplazione della bellezza di Dio. Don Walter
si è speso così, con saggezza ed equilibrio, con poche precise
e puntuali parole, parlando piuttosto e in profondità con il suo
sguardo buono; accogliente e rassicurante, attento anche gli aspetti più
delicati e nelle prove più difficili dei suoi parrocchiani. E' stato
per tanti anni un dono prezioso.
Ora non lo è più? Carissimi, per la fede nella quale don Walter
ci ha accompagnati, educati e custoditi, possiamo davvero dire che adesso,
nel Signore, di cui vede direttamente la bellezza, ci segue e protegge,
ci affida al Signore più di prima.
Del resto l'Eucaristia quando realizza pienamente ciò per cui viene
celebrata? Esattamente quando una persona che vi partecipa entra nella pienezza
della Trinità, in comunione col Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Questa comunione, che è la comunione dei santi, già è
in noi per la grazia battesimale e in ogni Eucaristia la nutre, la sviluppa
e la rinvigorisce. Questa è la potente efficacia della santa Messa.
Infatti l'Eucaristia viene chiamata anche "pane di vita eterna"
e "pegno della gloria futura". Con tutto il nostro dolore, ma
ancor più con tutta la nostra fede, diciamo che don Walter ha compiuto,
a portato a compimento la sua Messa, non solo che ha finito la Messa.
Tutti siamo destinati alla gloria futura, tutti siamo fatti per vivere nella
comunione dei santi.
Questa è la vita nella sua profondità ed eternità.
Non potevo certo immaginare, ma soprattutto non avrei mai voluto dover porgere un saluto a don Walter in un momento come questo. A nome del Consiglio Pastorale, e di tutta la comunità, cerco di interpretare i sentimenti che turbano i nostri cuori per un distacco che oggi appare insuperabile e incomprensibile.
Don Walter come buon seminatore, ha gettato buon seme,
dappertutto, senza badare dove potesse cadere, nella buona terra, ai margini
delle strade, fra i sassi e fra i rovi.
Ma noi, in questi 36 anni, abbiamo potuto constatare che il seme, proprio
perché è buono ed è stato seminato con amore, ha dato
i suoi frutti, fra i bambini, fra i giovani, gli adulti, gli anziani, i
vicini e i lontani, e noi ne siamo testimoni.
Don Walter come pescatore di uomini, ha gettato le sue reti al largo e presso la riva, anche dove forse di pesci sembrava non ce ne fossero, ma la pesca è stata miracolosa, moltiplicata, e la presenza oggi di tante persone ne è la prova tangibile.
E' arrivato il momento (se ancora non l'avessimo fatto) di manifestare il nostro affetto e la nostra riconoscenza al nostro Don che tra noi, abbondantemente, ha distribuito il seme della Parola e dei Sacramenti; ha percorso in lungo e in largo le strade - a volte impervie - dei nostri paesi, ma ancor più quelle dei nostri cuori, fermandosi con noi, prendendoci per mano, aspettandoci a volte se il nostro passo non era in sintonia con il suo, accompagnandoci tra gioie e sofferenze, affrettando il cammino verso quel Regno che, con pazienza e con amore, ha cercato di costruire nelle nostre comunità.
Quante volte lo abbiamo incontrato sfrecciare con il casco e la sua moto... o girare tra i banchi del mercato quasi stesse cercando noi, più che la spesa, ... o soffermarsi sul lungolago oppure incamminarsi verso i boschi per un momento di tempo libero... o lo abbiamo incrociato in ospedale o alle case di riposo... E' stato con noi, uno di noi, in tutto, e per questo gli abbiamo voluto bene.
Sembra che le parole che spesso pronuncia papa Francesco, don Walter le tenesse già nel cuore da tutta la vita: voleva mostrare la Chiesa della misericordia, della pazienza, che non condanna, ma cerca di comprendere, di giustificare, di perdonare, di aiutare; in una parola, di amare oltre il formalismo, l'etichetta, le frasi fatte, le convenienze.
Dobbiamo avere il coraggio di chiedergli perdono se a volte non lo abbiamo capito, o abbiamo fatto su di lui giudizi sommari, o lo abbiamo criticato senza essere prima entrati nel suo cuore.
Non dobbiamo aver paura di dire con sincerità:
"don Walter: ti vogliamo bene e te ne abbiamo voluto, e tu - per primo
- ci hai veramente voluto bene".
Hai voluto il nostro bene, anche quando non avevi paura di rimproverarci
o di farci capire che non eri d'accordo, perché subito dopo ci avevi
già perdonati, proprio in forza di quell'amore che tutto crede e
spera, tutto sopporta...
Abbiamo anche voluto bene e sempre gliene vorremo, alla
cara Giannina che con te ha condiviso oltre 41 anni di impegni, ansie, gioie
e dispiaceri, "come angelo che si prende cura di lui" (così
l'aveva definita il card. Tettamanzi).
Cara Giannina, qui sarà sempre casa tua - con noi - quando vorrai.
Caro don, ti salutiamo con un canto: nelle sua parole
c'è la storia di ogni vocazione, che chiama a gettare le reti sulle
rive di ogni cuore
C'è la storia di un raccolto abbondante, prodotto dal seme sparso
sulla terra, dove è maturato
Sappiamo che ora il tuo cuore è in festa perché il grano che
hai seminato, è maturato sotto il sole e puoi riporlo nei granai.
(Filippo, a nome del Consiglio Pastorale e della Comunità di Domo-Porto)
Il Don ed io ci conoscevamo da quasi 39 anni. Con lui e la zia Giannina abbiamo condiviso tanti bei momenti e tante risate.
Ma domenica, alla fine di una bella giornata primaverile, ricevo una
telefonata e non mi capacito. Come può essere! Avrei dovuto sentirlo!
Dove sono i presentimenti, i segnali!
Perché tutto quello che mi rimane impresso di quella giornata è
il tepore della brezza e il bellissimo merlo dalle piume lucidissime che,
verso sera, si è posato sul mio cancello?
Non capivo.
Di nuovo, ieri mattina all'alba, andando a prendere mia sorella alla
stazione prima di andare dal Don, guardo la corona delle Alpi, tutta rosa
e nitida all'orizzonte, e a est il sole grande e intenso che si leva dietro
gli alberi, e mi dico: "è una giornata così bella..."
Non capivo.
Arrivo dal Don e il lago è bellissimo, terso, i riflessi di vetro,
le cime innevate purissime. Perché è tutto così bello!!
Nel pomeriggio, un caro amico del Don ad un tratto mi dice: "guarda
oggi che bello il panorama, è come se ci fosse una prospettiva..."
Guardando il lago parliamo del Don, dell'immensità della sua anima,
del suo essere cristiano davvero: quello che accoglie l'altro, lo ascolta,
lo aiuta senza farsi giudice.
Era autentico con tutti, e per lui tutti erano degni di conforto.
Quando è arrivato Papa Francesco una parte di me ha provato sollievo,
gioia. L'altra si domandava cosa fosse tutto quel baccano. Sono cresciuta
col Don, e il Don si è sempre comportato così! Non era forse
quello l'implicito dell'essere cristiani?
La giornata passa in un crocevia infinito di gente, lì per salutare
il Don.
E' buio e sono in auto che sto tornando a casa. Dietro una montagna vedo
una luce calda e diffusa che piano piano sale, e mi dico: "Però,
ho fatto questa strada tante volte e non l'ho mai vista così".
La luna si fa strada in cielo, bellissima, piena, rotonda e luminosa, come
il viso sorridente del Don. E resta lì, sempre visibile per tutto
il tragitto, fino al mio arrivo a casa. Quasi mi avesse accompagnato.
E allora capisco.
Il Don poteva essere tra gli ultimi nella scala ecclesiastica ma il Creato
mi stava dicendo che era uno dei primi.
La sua anima, così bella e immensa, volando via, non poteva che illuminare
tutto e rendere tutto più bello.
All'amico, che teme di perdersi senza il Don, dico: cercalo nelle cose che
gli altri non guardano, né tantomeno vedono.
Sara
18 marzo 2014
Ciao don,
non abbiamo mai pensato che tu potessi morire.
Per noi tu eri e sei immortale. Sì, perché tu non sei una
persona, tu sei un'idea, una filosofia, un modo di interpretare la vita.
Ce l'hai insegnata in tutti i modi l'essenzialità della vita: "E'
meglio dare che ricevere". Il prete di tutti, il sacerdote di tutti,
l'amico di tutti. Papa Francesco in te ha perso una pedina importante. Tu
non hai avuto bisogno di imparare la sua dottrina. Tu lo facevi già,
perché ti veniva spontaneo, era nel tuo DNA. Sempre in mezzo alla
gente, piccoli, grandi, anziani, colti, stolti, poveri, ricchi. Tu eri sempre
uguale con tutti e per tutti. Vicino nelle necessità, nella sofferenza,
sempre assiduamente presente, senza parlare troppo, con il tuo sorriso,
il tuo abbraccio. Sempre assiduamente presente. Non hai mai perseguito la
perfezione, l'irreprensibilità ecclesiastica, ma una pastorale ricca
di umanità, di spirito di sacrificio, di dedizione. Quella pastorale
che tutti noi amiamo e ne abbiamo sempre bisogno. Ma come facevi, con tutto
quello che avevi da fare per le tue sette chiese, l'oratorio, ad andare
tutti i mezzogiorni per anni al ricovero per anziani a dar da mangiare a
don Isella... mitico badante! Certo anche papa Woityla ti avrà accolto
a braccia aperte. L'evangelizzatore, l'uomo al centro di tutto, la sua dignità.
Ma tu avevi una capacità assoluta col tuo modo di fare di attirare
tutti anche i non credenti. Ci hanno riferito, abbiamo visto, avevi un fascino
profondo nella tua semplicità, nella tua coerenza. Ricordo negli
anni '70 a Buscate TUTTI erano all'oratorio, tutte le società sia
sportive che sociali. Avevi un consiglio di oratorio di sessanta persone.
Dopo 35 anni hai richiamato tutti in chiesa, segno che il seme che hai piantato
non è stato spazzato via dal vento. Difficile emularti, non abbiamo
ne la tua coerenza, ne la tua umiltà e semplicità, ma una
cosa sicuramente è trasmessa: lavorare tanto per gli altri.
Ciao don, grazie, don.
Tu non sei una persona, sei un'idea, una filosofia di vita. Tu sei immortale.
Ringrazio a nome di Giannina e mio personale, tutte le autorità ecclesiastiche
per la cerimonia ragguardevole che ti hanno riservato. Onoriamolo. E' stato
un grande!!!
(Luciano Calloni, medico di Buscate, amico fraterno)
La Quaresima ci prepara alla Settimana Santa. Con don Walter le comunità
di Porto e di Domo hanno vissuto per 35 anni il mistero pasquale. Ora ci
si prepara a vivere la settimana di Passione perché "uccideranno
il Pastore e le pecore saranno disperse". E' una precisa constatazione
che Gesù vide avverarsi: "e tutti abbandonandolo, fuggirono".
Rimane sulla croce solo, con la presenza di Maria e di Giovanni.
L'assenza di don Walter segnerà questa settimana. Per questo l'ho
chiamata "settimana di Passione". Un parroco presiede le celebrazioni,
coinvolgendo il suo popolo nell'incontro con Cristo. Ora sarà presente
un altro sacerdote che vi riunirà nel nome del Signore e vi accompagnerà
a rivisitare ogni giorno della Settimana con un riferimento importante.
Portare a casa l'ulivo è introdurre la pace che solo il Signore può
dare. Certamente il nuovo parroco passerà per la benedizione natalizia
per confermarvi in quella pace. I giorni del triduo pasquale (i primi tre
giorni della Settimana) siano dedicati a leggere la propria storia umana
e cristiana. Anche qui il vostro parroco ha espresso una vera partecipazione.
Arrivare alla confessione pasquale, sarà ritornare tra le braccia
del Padre che perdona.
Il Giovedì Santo riassume quest'anno le migliaia di Messe che don
Walter ha celebrato con voi. Il "fate questo in memoria di me"
continua a richiamare ogni battezzato a desiderare la Messa domenicale.
E' anche il giorno del sacerdozio. Un parroco va e un altro arriverà:
Cristo rimane nei secoli. I volti cambiano, tutti ci guidano al volto di
Cristo. "Dio, Dio mio: perché mi hai abbandonato?" è
il grido di Gesù in croce. Subito sulle sue labbra affiora l'abbandono:
"Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito".
Don Walter, al termine della Messa, domenica 16 marzo, avrà come
il ladro in croce invocato: "Gesù, ricordati di me".
Il silenzio del Sabato santo è quello del sepolcro. Anche qui c'è
la promessa di considerare "se il chicco di grano, caduto in terra,
non muore, rimane solo. Se muore, porta molto frutto". Il ricordo del
chicco di grano che è stato il vostro parroco vi porti a raccogliere
i frutti. Si riceve per donare.
"Cristo Signore é risorto!". E' il grido della nostra fede
e speranza. Siate certi che l'Amore non lascia andare nel nulla chi ha riempito
la sua vita di premura e attenzione pastorale. Il giorno di Pasqua, nello
scambiarci il segno di pace, guardando negli occhi chi vi sarà vicino,
dite: "Il Signore é risorto!" e l'altro vi risponde: "Veramente
é risorto!". Anche noi come Cristo un giorno usciremo dal sepolcro
per vivere per sempre nella Casa del Padre.
Ho voluto porgervi questo modo di vivere la Settimana di Passione perché
divenga per tutti la festa di risurrezione.
don Piergiorgio
Decano e amministratore parrocchiale di Porto e Domo
Fatico, e non poco, a pensare. Non riesco a capacitarmi... ce ne vuole
prima di riuscire a sbiascicare qualche parola davanti ad un evento così
inatteso, davanti a don Walter, che dopo aver celebrato l'Eucaristia si
è consegnato al Padre. Mi sembra impossibile che lui non sia più
presente, almeno dal punto di vista fisico. Eppure tu, o Signore, lo hai
voluto per te. Non posso fare a meno di presentarti, mia Dio, il senso di
ribellione interiore, ma... tu paziente attendi! Del resto sei il Signore
del tempo che non ha fine. Cosa ti aspetti se non uno sforzo onde entrare
nella tua ottica. Mi è difficile... difficile... e, solo nel momento
in cui ho il coraggio di raccogliermi nella preghiera e riflessione, di
estraniarmi un po' dal frastuono e dalle "cose da adempiere"...
solo in quel momento riesco ad entrare un po' in sintonia con te Signore.
A fatica capisco come tu, maestro di umanità, non vuoi che mi perda
in parole che si rivelano del tutto superflue in questo momento carico di
sofferenza. Mi chiedi di superare il mio senso di ribellione lasciando far
breccia nel mio cuore la fede. Quella fede che anch'io, come ha sempre fatto
don Walter, sono chiamato a far maturare nel mio cuore e dei fratelli e
sorelle che hai affidato alle mie cure di sacerdote e pastore. Com'è
difficile! Non nego che non sia per nulla facile cogliere che anche il mistero
della morte è espressione del tuo grande amore nei nostri confronti.
Amore che mi sprona a considerare che "il non senso dell'assenza fisica"
è superato da "un diverso modo di essere presente". Presenza
che certamente non trova riscontro nelle misure, nei calcoli ed abitudini
umane, ma piuttosto trova fondamento e realizzazione nella fede, negli affetti,
nella condivisione carica di solidarietà, nei quali un credente,
una comunità sono chiamati ad esprimersi.
Pian piano si rasserena il mio cuore, anche se rimane il fatto che, come
ogni uomo, davanti alla morte di una persona alla quale voglio bene e con
la quale ho condiviso la stessa passione per te o Cristo e la tua Chiesa,
non posso fare a meno di interrogarmi. Ed ecco intrecciarsi quesiti sul
senso e il "mistero della esistenza"... Non trovo un'immediata
risposta esauriente, ma piuttosto vedo emergere sempre maggiori motivazioni
per innamorarmi della vita stessa e della vocazione che sono chiamato a
realizzare... ecco il messaggio che mi lascia don Walter. Mi accingo a celebrare
l'Eucaristia. Il "rendimento di grazie". Eccomi a dire grazie
a Dio per avermi dato la possibilità di aver potuto sperimentare
l'amicizia, l'umanità e la carità sacerdotale di don Walter.
Carità che lo ha sempre visto prodigarsi per tutti quelli che a lui
si rivolgevano, senza far nulla pesare, neppure la sua sofferenza. Grazie
per aver potuto condividere con lui un tragitto del mio cammino sacerdotale
e da lui aver potuto attingere esempi e sollecitazioni. Ora lasciandomi
rinfrancare dalla fede, che cosa ora posso dire di tutto cuore e con profonda
stima, se non "A-DIO" don Walter.
Ciao Don,
Tra le tante cose silenziosamente eclatanti che potevi fare , questa e'
stata la più stupefacente. Mai avremmo potuto pensare che te ne saresti
andato così, anche se e' stato il più grande tuo desiderio,
finire ciò che amavi fare ,dire la messa e poi andartene.
Pazzesco ,ancora non riusciamo a crederci, non sei più a Domo, dove
sei sempre stato,non ci sei nato ,sei arrivato ,ma era il tuo posto naturale,
sei silenziosamente arrivato tra noi ,e immediatamente sei entrato nei nostri
cuori amorevolmente ,vivendo per noi e con noi la quotidianità,con
le sue tribolazioni ,le gioie, le amarezze e le vittorie e le sconfitte,
che ci hai insegnato ad accogliere come lezioni naturali della vita.
Ero bambina quando arrivasti nella nostra parrocchia, ora sono una donna
di quasi cinquant'anni, e nei trentasette anni trascorsi insieme , a me
,e ai tuoi parrocchiani di cose ne sono successe tante , a volte tragiche
, a volte felici ma la costante era sempre la tua presenza.
In un mondo di deliranti chiassose auto celebrazioni,di aberranti delitti
contro l'umanità ,di insulti reciproci e ladrocini a scapito dei
più deboli, tu ci hai insegnato, la forza del silenzio, dell'umiltà,
la bellezza del donare e donarsi agli altri , e lo hai fatto con i gesti
,senza tante parole,con fatti concreti, e la tua potenza arrivava sempre
,la tua pazienza era ripagata e l'amore che ci hai trasmesso ,lo hai riavuto
dai tuoi parrocchiani di tutte le età.
Nella vita sono poche le cose che contano,le persone che veramente lasciano
un segno indelebile, ma quando le incontri ,queste persone seminano nell'anima
un fiore che germoglia negli anni, che ama e fa amare la vita ,un seme che
non va nascosto ,ma che va consegnato al vento perché porti i propri
petali lontano, perché gli insegnamenti non vadano persi,perché
le persone non vengano dimenticate e il silenzio continui ad urlare.
Grazie don Walter
Luca
Ancora non so trovare le parole per esprimere il mio dolore e il mio ricordo.
Sono grato al Signore per avermi fatto incontrare un uomo come il Don.
Se Dio m'avesse privato della sua testimonianza di spiritualità
e di grande umanità, è certo che la mia fede non avrebbe potuto
progredire così celermente nella misericordia, nella sensibilità
e nell'accoglienza. In questo è stato un Grande Maestro non solo
per me, ma credo per tutti gli uomini e le donne di buona volontà
che hanno avuto la fortuna d'incontrarlo.
Giovanna Folcia
Caro Filippo,ho saputo che il nostro Don ci ha lasciati. Senza di lui saremo
sempre un po' più soli. Era il nostro parroco e nostro amico. Non
si prendeva sul serio perché era troppo buono, ma, soprattutto e'stato
un umile grande Uomo. Sono tanto triste perché ho perso un amico
e ti sono vicina perché so che tu avevi un rapporto particolare con
Lui. Ti prego di fare le nostre condoglianze a Giannina , che contatterò
non appena ritornerò. Un saluto al nostro amato Don Walter, anche
da parte di Federico e Diego. Grazie. Giovanna
Giovanna Martinetti
Una preghiera di suffragio per DON WALTER, Parroco di Porto Valtravaglia
e Domo, che ha lasciato questa terra improvvisamente...
Accoglilo, Signore, nel Tuo Regno...
L'eterno riposo donagli, o Signore, e splenda a lui la luce perpetua. Riposi
in pace. Amen.
Mattia Manzo
l'ultima parola di una persona onesta e orgogliosa di sé. Don Walter
rimarrà un ricordo, per noi e per tutti. ti ringraziamo tutti e delle
tue ultime parole ne facciamo ricordo!
Marco Zariatti
Addio Don, tu ci sei sempre stato vicino, ci hai seguito alla comunione,
alla cresima e ad ogni messa, grazie a nome di tutti x quello che hai sempre
fatto x noi. Hai sempre messo la chiesa davanti a tutto, pensavi prima agli
altri e poi a te. Grazie mille Don, ti vogliamo bene e te ne vorremo sempre.
Marco Vaghi
Grazie don Walter per esserci stato sempre vicino dal giorno che sei venuto
a Domo e di averci voluto bene e confortato insieme ai nostri figli!!! Sarai
sempre nei nostri cuori!!!
Cristina Isabella
quando chiesi espressamente a don Valter,di celebrare il funerale di mio
padre,(essendo fuori comune),mi rispose...lo faccio volentieri per un amico....era
sempre presente...nei momenti di gioia e nei momenti di tristezza.
Ilaria Gandini
....sempre disponibile e gentile!
Andrea Isabella
Mi dispiace non esserci stato....mi mancherà...
Raye Clapperton
Grazie Filippo, è una grossa perdita per la comunità, per
te era come un fratello e anche per persone come me, neanche cattolica ma
cristiana, aveva sempre il tempo e una parole di consiglio e specialmente
il suo sorriso che sembrava capire tutto senza bisogna di parlare, ci manca
e ci mancherà tanto. Buon riposo Don.
Santino Manzo
l'ultima parola di una persona onesta e orgogliosa di se. don Walter rimarrà
un ricordo,per noi e per tutti. ti ringraziamo tutti e delle tue ultime
parole ne facciamo ricordo!
Gaetano Antonio de Rosa
povero don ieri l'ho visto nella bara di vetro
Marco Ruzzoni
Anch'io
Agnese Failoni
Ciao Don...
Marco Zariatti
Addio Don, tu ci sei sempre stato vicino, ci hai seguito alla comunione,
alla cresima e ad ogni messa, grazie a nome di tutti x quello che hai sempre
fatto x noi. Hai sempre messo la chiesa davanti a tutto, pensavi prima agli
altri e poi a te. Grazie mille Don, ti vogliamo bene e te ne vorremo sempre.
Marco Vaghi
Caro Don Walter
te ne sei appena andato, tra di noi rimarrà ancora per poco solo
il tuo corpo. Ho finito da poco di lavorare e finalmente posso lasciar andare
l...a mia testa e pensarti un pochino. Ti voglio pensare, ti voglio abbracciare,
ti voglio chiedere se posso vederti sorridere un ultima volta, anche per
noi paesani della tua parrocchia.
Vicini e fedeli, nel nostro cuore si é fatta una piccola crepa da
dove han cominciato ad uscir lacrime. In mezzo a noi hai saputo vivere,
far vivere, hai toccato il cuore di tutti ed hai saputo allineare le nostre
anime. Hai dato esempi a grandi e piccini di fratellanza e speranza dove
tutti rimanevamo ad orecchie aperte per ascoltare la tua voce. Voce di colui
che vive nel deserto, o in altro luogo, ma ovunque stia é sempre
alla ricerca di se stesso, nonostante i problemi, tuoi e nostri.
C' é un sacco di gente a questo mondo, e tu hai saputo raccogliere
la tua voce e predicare sincerità, amore, fede, ti sei fatto seguire
senza mai voltarti e senza lasciare indietro nessuno...
La tua immagine, il pensiero che ho di te é incredibilmente felice,
la stima é immensa, ma tutto ciò non sarà in grado
di fermare le lacrime di gioia alla festa che nel mio cuore si accendeva
ogni volta che tu eri con me.
La tua mano sulla spalla davanti la porta della sacrestia prima di iniziare
la messa, le passeggiate durante l' avvento a benedire le case dei vicini
di casa, le caramelle che premiavano pomeriggi passati a rincorrerci nei
prati dell' oratorio, i tuoi presepi, le cerimonie ricorrenti celebrate
ad ogni occasione.
Questo viaggio che parte dal corpo e va chissà dove hai deciso proprio
ora di farlo, e noi con tutto rispetto lo celebreremo in memoria della fratellanza
che hai saputo insegnarci.
Caro Don Walter la memoria di te durerà per diversi anni in me, fino
a quando nel mio corpo batterà un cuore e la mia anima avrà
la voce per cantare a questo mondo un inno alla gioia che non smetta mai
di portare amore dovunque ci sia bisogno.
Ci mancherai. Ciao Don...
Ale Strambini
Cavolo, sei morto davvero!
Non é vero che sono insensibile: é solo che soffro in silenzio,
addio don.....
Monica Gheller
E' stata una giornata un po' così per l'ultimo estremo saluto a un
amico don... ciao don Walter
Vecchio Riccardo
Don Walter mi manchi
mi ricorderò sempre l'ultima frase che mi hai detto " faccia
di tolla"
Don perché ci hai lasciato così presto.
Mi mancherai Don
Simona Giuliani
Grazie Don...
Luella Vit
Ciao Don ... riposa in pace
Ylenia Castelfidardo
mi dispiace proprio tanto... quante estati al suo oratorio...
Rita Perduca
Una preghiera per Don Walter...figura significativa e presente, nelle tante
estati passate a Porto ...ciao Don...
Patty Cerri
Ciao Don Walter.... riposa in pace!
Tania Manara
Facebook è invasa di messaggi per te..sei stato un prete fantastico...mi
adoravi lo so...e lo capivo tutte le volte che vedendomi mi abbracciavi...sono
tanto i ricordi che abbiamo di te...l oratorio estivo..le gite alle caravelle
e tu che toglievi il vestito da prete per metterti in costume...le passeggiate...i
tuoi panini alla nutella e i canti...le pizzate di fine estate..ma soprattutto
il tuo esserci al funerale di papà...già...lui che non era
uomo di chiesa ti adorava...!!e so che ora sarà li..per accompagnarti
ovunque tu stia andando...p.s.. Salutamelo e digli che mi manca! buon viaggio
don Walter!!!
Gaia Sandrini
Don Walter, manchi a tutti e rimarrai sempre nei nostri cuori e nn ti dimenticheremo
mai. R.I.P
Paolo Bernardi
Il più grande dei don che io abbia mai conosciuto ci ha lasciati
facendo suonare campane a festa... Addio grande uomo
Agnese Failoni
Onorata che il mio cammino si sia incrociato col tuo, nessun altro come
te...ciao Don!
Kathleen Rossi
32 anni fa mi hai battezzato,la prima comunione,la cresima....le messe infinite,le
lavate di capo quando non si veniva a messa,l'oratorio estivo!sono cresciuta
con te che sei stato vicino alla mia famiglia nei momenti meno facili....
sapere che te ne sei andato così..... Ciao Don Walter ...salutami
chi sai tu e di loro che non li ho dimenticati!!!
Giordana Soffiato è triste
Ciao don Walter, dal tuo Gesù bambino della veglia di Natale del
78... a tutti i miei amici chiedo una preghiera per un grande uomo che ci
ha lasciati e una per mio padre che con lui ha condiviso fatica e divertimento
Elena Beggio
Ciao Don Walter, ti vogliamo bene, R.I.P.
Patty Giuliani è triste
Ciao Don
Raisa Chirkova
Grande uomo! ciao Don!
Patty Giuliani
Ciao Ste... Don Walter...
Stefania Minet
Mamma che dispiacere... vedo ora su Fb... non si parla d'altro... che grand'uomo...
Alessandra Failoni
...vado avanti...a preparare un posto per ognuno di voi....
Jacopo Maria Calloni
homo sicut faenum dies eius tamquam flos agri sic efflorebit quoniam spiritus
pertransivit in illo et non subsistet et non cognoset amplius locum suum
Francesca Jannotti
Caro Don Walter,
quando penso a Lei, mi viene in mente una persona con un cuore enorme. Mi
lascio mangiare dal rimorso pensando a quando mi aveva chiesto di andare
a trovarla in chiesa appena sarebbe finita la scuola, per non essere venuta
prima a trovarla. Ricordo ancora quando all'oratorio le sono corsa incontro
ad abbracciarla per dirle che le volevo bene. Anche se non ho mai sopportato
la chiesa, le mando un grande abbraccio sperando che arrivi su la. Con affetto,
Francesca.
Francesca Freank Iannotti
Infarto... sono senza parole...
Andrea Ligorio
Inaspettato, ci sto rimanendo malissimo
Valentina Iannotti
Pensa che ci hai parlato al telefono solo pochi giorni fa... hai avuto modo
di salutarlo
Francesca Freank Iannotti
Sì, per fortuna... gli ho parlato sono felice... mi rimbomba nella
testa la sua voce. Mi mancherà un sacco!
Mario Bicchierai
ciao don ..........sei e sarai sempre un grande ..............
Sonia Rumiatti
Ci siamo incontrati per la prima volta 20 anni fa.. Un pensiero oggi va
a TE!..Grazie di tutto
Catto'
Don.....cosi non si fa......
come faccio a fargli assaggiare polenta e salsicce?
glielo avevo detto di venire su da me prima......
Sergio Zucchelli
ho un bel ricordo di lui.. mi dispiace
Betty Zavattiero
Ciao Don
Stefania Celotto
resterai sempre nei nostri cuori. ..i tuoi occhi esprimono tutto quello
che volevi dire le parole vanno gli occhi sono sempre sincere e questo quello
che ci è sempre piaciuto del nostro grande don Walter.
Stefano Bianchi
DON WALTER DAGLI OCCHI DELLA GENTE
Abbandonare il proprio paese natale,si sa,è sempre difficile. Arrivare
in un piccolo paese ,dove ci si conosce tutti e dove non esistono segreti,è
ancora più difficile. "Pazienza", avrà pensato Don
Walter Casola, giungendo a Domo,piccola frazione di Porto Valtravaglia.
Pazienza,una parola semplice che nasconde però un significato profondo,ricco
di sfumature, sfumature che Don Walter ha cercato di svelare ai suoi parrocchiani
lungo tutti i trentasette anni che ha passato con loro. "I primi anni
sono stati i più duri per lui,doveva ambientarsi e farsi accettare
dopo che Don Giuseppe aveva lasciato un segno nel paese lungo venticinque
anni" , ricorda una parrocchiana.
"Pazienza" avrà pensato, "alla fine riuscirò
a farmi amare".
E così è stato. "Don Walter era un bravo prete! Ricordo
ancora quando scoprimmo che viveva al freddo,con solo una stufetta elettrica
per scaldare la cucina,pur di tenere al caldo i bambini all'oratorio la
domenica!" ricorda un altro parrocchiano.
"Pazienza" avrà pensato, "alla fine sono i bambini
che contano".
"Pensi che quando gli si ruppe la macchina,pur di non sprecare i soldi
per aggiustarla,girava in motorino estate e inverno" dice un altro
fedele.
"Pazienza" avrà pensato, "meglio risparmiare".
La gente troppo spesso tende a ricordare,sopratutto ai funerali, solo le
cose positive riguardo il carattere e l'operato di una persona. Tuttavia
le oltre trecento persone presenti stamane,alle ore 10.30,venute a salutare,per
l' ultima volta,Don Walter,presso quella che è stata la "sua"
chiesa per trentasette anni, S. Maria Assunta in Cielo a Domo,ci fa capire
che forse,alla fine, Don Walter era riuscito a farsi amare dalla gente.
"Pazienza" sarà stato il suo ultimo pensiero, "qui
ho fatto quello che dovevo".
Monica Gheller
questo scritto l'ho letto e riletto, l'ho sentito stamattina e mi ha emozionato...
arrivederci Don
Raye Clapperton
Grazie Filippo, è una grossa perdita per la comunità, per
te era come un fratello e anche per persone come me, neanche cattolica ma
cristiana, aveva sempre il tempo e una parola di consiglio e specialmente
il suo sorriso che sembrava capire tutto senza bisogna di parlare, ci manca
e ci mancherà tanto. Buon riposo Don.
Maria Grazia Basso
semplicemente GRAZIE
Daniela Zariatti
e spero che abbia visto quanti ragazzini c'erano al funerale perché
come ha detto mio nipote al funerale del don non si può mancare grazie
don anche se non vanno a messa ma hai insegnato a loro dei valori
Le comunità di Domo e Porto hanno celebrato i quarant'anni di
ordinazione sacerdotale di don Walter, avvenuta proprio il 27 giugno 1970
per il ministero dell'arcivescovo di Milano card. Giovanni Colombo in due
distinti momenti: domenica 27 giugno a Domo con la s. Messa delle
ore 11 e a Porto con la s. Messa delle ore 17,30. Alle due celebrazioni
è seguito un rinfresco di amicizia, per offrire a tutti un'ulteriore
occasione di restare vicini a don Walter e fare un po' di festa con lui.
Un terzo momento sarà in occasione della Festa degli Anniversari
di matrimonio, il prossimo 8 dicembre, con la celebrazione unitaria
dell'Unità Pastorale.
Caro don Walter,
con questo regalo tutta la comunità di Porto e di Domo
vuole esprimerti il suo "grazie"
per il dono che ci hai fatto di te, uomo e sacerdote.
Grazie per aver messo le tue mani fra le nostre mani,
grazie per aver fissato il tuo sguardo nel nostro sguardo,
grazie per aver camminato, nella gioia e nel dolore, sulle nostre strade
e nelle nostre case,
grazie, perché hai fatto e farai ancora molto per noi.
Ti dobbiamo tutta la nostra riconoscenza, la nostra stima e il nostro affetto.
Questa sera ci prendiamo tutti insieme un impegno, lo stesso che noi del Consiglio Pastorale ci siamo presi tre anni fa a Villa Immacolata, con il Cardinal Martini, la sera precedente la Visita Pastorale.
A nome di tutti avevamo promesso tutto il nostro impegno
a creare una solita unità fra Domo e Porto;
a lavorare insieme senza stancarci;
ad aspettarci e ad aiutarci a vicenda per crescere insieme; fra noi, con
te.
E quanto il cardinale ci ha chiesto se saremmo stati capaci di fare tutto
questo, abbiamo detto il nostro "si" convinto e generoso.
E sapevamo che il nostro "si" avrebbe comportato anche il tuo
"si" all'esperienza nuova dell'Unità Pastorale.
Stasera rinnoviamo qui, davanti all'altare, quello stesso impegno,
e la stola che ti abbiamo regalato ce lo ricorderà ogni giorno.
Chiediamo alla Madonna, patrona delle nostre comunità,
di aiutarci a mantener fede al nostro impegno.
E ti esprimiamo l'adesione di tutti
allo stesso modo che ci hai insegnato tu: con un applauso!
Il Consiglio Pastorale ha fatto confezionare una stola da celebrazione, preziosamente ricamata a mano. Su un lato c'è la chiesa di Domo ed il simbolo del Giubileo; sull'altro la chiesa di Porto ed un calice con l'ostia; il utto è completato con le scritte:
La stola, nel suo insieme, vuole rappresentare anche l'impegno delle due comunità - Porto e Domo - a camminare unite sotto la guida del suo pastore, alla luce della Croce, che è posta al centro della stola.
Carissimi, poche parole per esprimere la mia grande gioia per questo
primo incontro con voi. Incontro in questa celebrazione eucaristica. Non
c'era forse miglior modo di questo per il primo incontro. L'occasione della
festa di questa parrocchia, nella casa dello stesso Padre, riuniti attorno
alla stessa mensa.
E tutto questo per ringraziare il Signore. Ringraziarlo perché manda
in mezzo a voi un sacerdote. So che in questi giorni avete meditate su chi
è il sacerdote.
Il Signore Gesù ha scelto e sceglie ancora oggi nella sua chiesa
tra i credenti alcuni uomini perché siano nella Chiesa quasi un segno
efficace, vivo della sua presenza invisibile di pastore, di mediatore, di
maestro. Servo di Cristo è lo splendido titolo che ogni apostolo
rivendica per sé, che gli conviene particolarmente. E questo perché
Gesù stesso si è fatto servo: "E' venuto non per essere
servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per la moltitudine".
Essere suoi ministri, per me essere sacerdote, significa allora essere ministro
a servizio dei fratelli, che siete voi, con una disponibilità di
donazione che arriva all'intera esistenza.
E' proprio e caratteristico della nostra condizione di servi dell'unico
Signore, che non sia dato a noi di scegliere quali siano i servizi che ci
competono, ma ci venga assegnata da Lui la modalità del nostro ministero.
Nel vangelo leggiamo che quelli che liberamente seguono la chiamata di Gesù
ricevono la missione di stare con Lui, di andare ad annunciare il Vangelo,
di scacciare i demoni. Alla luce di questo testo la Chiesa individua così
quelli che sono i compiti propri del sacerdote. E anzitutto quello di realizzare
una unione sempre più intima con Gesù Cristo; compiere con
diligenza e sapienza il ministero della Parola, predicando il Vangelo, spiegando
la fede cattolica.
E sarà senz'altro uno dei più grandi impegni al vostro servizio:
quello di annunciarvi Gesù Cristo, di approfondire insieme la sua
parola,
insistenza e con abbondanza. E infine il compito di celebrare i misteri
di Cristo a lode di Dio, di amministrare i sacramenti.
Quindi una prima preghiera che vogliamo insieme innalzare a Dio è
perché il vostro parroco sia un sacerdote secondo Gesù Cristo.
Ma il fatto che io sia sacerdote, sia qui tra voi, deriva oltre che dalla
chiamata di Dio, anche dalla scelta del vescovo. E' il vescovo che mi ha
voluto suo sacerdote. E' il vescovo che mi manda oggi tra voi. Ed allora
il mio grazie al vescovo per la fiducia che ha avuto nella mia persona,
affidandomi la responsabilità della vostra comunità. Un grazie
che si fa preghiera perché questa Chiesa locale resti sempre unita
al vescovo e docile al suo insegnamento.
Ci sono poche parrocchie nel mondo che possono vantare titoli di coerenza
e di antichità cristiana come questo piccolo paese. Sono venuto a
ricordarvi che Dio è buono per quelli che lo cercano, che lo amano
e gli sono fedeli.
La bontà di Dio da il senso alla nostra vita. Ora se Dio ci ha amati,
nasce in noi creature un rapporto di amore vero verso di Lui, che si compendia
nel comandamento "Amerai il Signore tuo Dio con tutto... amerai il
prossimo tuo come te stesso".
Obbligo di ogni cristiano è imitare Dio nella sua bontà. E
Cristo dirà infatti: " Da questo riconosceranno che siete miei
discepoli, se vi amerete l'un l'altro". Io vengo in mezzo a voi a proclamare
questa legge fondamentale della vita cristiana, cioè la legge dell'amore.
La parrocchia è una succursale della carità. Qui è
proibito odiare e dire "Non ti conosco". E' da tanti anni che
si sente parlare così, ma è da tanti anni che non si applica
il cristianesimo.
Bisogna amare Dio, bisogna amare il prossimo. Bisogna avere il cuore buono
e forte, ci vuole amore per vincere l'egoismo. Ma solo così si può
essere veri cristiani. Non vi dispiaccia essere veri discepoli di Cristo.