don Luigi Zulian
sacerdote salesiano
nato a Milano il 4 dicembre1927
prima professione: 9 aprile 1944
ordinazione presbiterale: 1 luglio 1956
morto a Torino il 6 aprile 2021
il funerale è stato celebrato giovedì
8 aprile 2021
nella Parrocchia San Giuseppe Lavoratore, Rebaudengo, Torino
sepolto nel Cimitero Monumentale di Torino, nella
tomba dei Salesiani
Era molto legato alla Parrocchia di Domo e qui
trascorreva periodi di vacanza nella sua casa di Sarigo, nel cui cimitero
sono sepolti i suoi genitori.
Breve profilo biografico
Luigi proveniva dagli Aspirantati di Chiari (BS) e di Penango
(AT), ha compiuto il Noviziato a Chieri - Villa Moglia (TO), dove ha professato
il 09 aprile 1944. Dopo il Post-noviziato a Foglizzo (TO) e a Torino Rebaudengo,
ha svolto il tirocinio a Castelnuovo Don Bosco e a Foglizzo, intraprendendo
gli studi teologici a Bollengo, dove è stato ordinato Presbitero
il 01/07/1956. Dal 1956 al 1967 ha svolto la missione salesiana nella Casa
Capitolare come Aiutante di redazione della rivista "Compagnie"
e di Aiuto all'Oratorio Auxilium. Nel 1967 l'Obbedienza lo ha inviato prima
a Roma Cinecittà a lavorare in Pastorale Giovanile, successivamente
dal 1969 al 1977, a Roma San Callisto con l'incarico di Addetto a "Terra
Nuova". Nel 1977 è rientrato in Piemonte, a Torino Crocetta,
come Incaricato del Pensionato Universitario per nove anni. E' arrivato
a Torino Rebaudengo nel 1994 per svolgere il servizio di Incaricato di Radio
Proposta e di Delegato CGS e dal 1988 di Segretario del VIS - Volontariato
Internazionale per lo Sviluppo. A Torino Rebaudengo è rimasto sino
al 1994 quando l'Obbedienza lo ha trasferito a Torino Valdocco, in Ispettorato,
come Delegato Ispettoriale delle Missioni e del VIS. Nel 2003 è ritornato
a Torino Rebaudengo come Aiuto pastorale e vi è rimasto sino al 2017,
quando per le sue precarie condizioni di salute è stato traferito
nell'Infermeria di Torino Valdocco Beato Filippo Rinaldi. Don Gigi ha servito
con zelo e abnegazione la Congregazione, in una molteplicità di ruoli
di responsabilità e con una particolare sensibilità e cura
del volontariato missionario. E' stato un Salesiano ricco di doti umane
e spirituali, dinamico, creativo, accogliente, attento e sollecito nei confronti
dei giovani, dei Confratelli e in particolare delle realtà missionarie
più indigenti. Salesiano buono e fedele ha amato Don Bosco, Maria
Ausiliatrice e i giovani, con un autentico spirito salesiano.
La testimonianza di chi lo ha conosciuto
"Ho conosciuto don Gigi a Valdocco, quando lavoravo nel
gruppo della rivista Meridiano 12. Io avevo 17 anni e lui veniva a fare
gli abbonamenti. Quando arrivava portava una ventata di allegria. Indossava
la talare e, data la sua ridotta statura, sembrava un chierichetto scappato
dalla sacrestia. Eravamo tutti felici di vederlo: aveva sempre la battuta
pronta, era perennemente di buon umore e scherzava con tutti. Aveva il raro
dono di far sentire tutti a loro agio. Aveva un sorriso contagioso che non
escludeva mai nessuno. Non l'ho mai visto irritato.
Abbiamo avuto una bella amicizia che è durata 54 anni, mi considerava
una delle sue innumerevoli nipotine.
Negli anni in cui si trovava a Roma, con l'incarico non proprio semplice
di Terra Nuova, casa in cui si preparavano i giovani che volevano andare
in missione, era felice quando andavamo a fargli visita. Veniva a prenderci,
ci riaccompagnava alla stazione e ci ospitava nella sua casa. Poi, con una
scassatissima "Cinquecento" ci portava per la città a vedere
chiese e monumenti.
Non mancavano mai intoppi, ma don Gigi sdrammatizzava qualunque difficoltà,
non mancava mai di coraggio e aveva sempre una soluzione di scorta.
Per ben 14 anni è stato assistente del gruppo TO2 di VDB. Era entrato
perfettamente nella mentalità e nel senso della consacrazione secolare,
legava con tutti, ci voleva molto bene e si preoccupava di ognuna di noi
ed ha saputo animarci con allegria e ottimismo.
Le sue catechesi erano semplici ma toccanti, si preoccupava di fari capire,
ci diceva sempre che la vita di fede è una cosa seria e non solo
"un puf-puf", non solo intimismo ma carità concreta, quella
che lui praticava e lui la praticava fino in fondo. Rivestiva incarichi
importanti, ma era umile, semplice, affabile e generosissimo.
Quando ultimamente andavamo a trovarlo nell'infermeria di Valdocco, ricordava
sempre i bei momenti trascorsi insieme, si ricordava sempre della mia mamma,
di mia nipote e dei suoi figli.
Don Gigi è stato nella mia vita e in quella di tante di noi una bella
persona, buona e gentile. Per tutti indimenticabile. Un uomo buono è
uno che ha buona opinione della vita e chiunque ha incontrato don Gigi ha
imparato ad amare la vita e il suo Creatore con il cuore di don Bosco, che
don Gigi irradiava. È stato nella nostra vita un dono prezioso".
Questa testimonianza di una Volontaria delinea bene la figura di don Luigi
Zulian: un salesiano gentile, saggio e generoso. Un grandissimo amico per
quelli che lo hanno conosciuto.
Ma anche un grande e geniale "fondatore", all'origine di innumerevoli
iniziative della Congregazione.
Don Luigi Zulian è il coordinatore, ispiratore e persona di riferimento
del Centro Internazionale delle Compagnie religiose salesiane voluta da
don Ricaldone nel 1950. Negli anni '60-'70, lavora per i gruppi dell'Operazione
Mato Grosso, tanti campi di lavoro, serate di studio, esperienze. Nel 1967
Don Gigi è tra coloro che danno vita a Note di Pastorale Giovanile.
In quegli anni, il Rettor Maggiore don Luigi Ricceri fonda una ONG: Terra
Nuova. Sarà per don Gigi fonte di grandi soddisfazioni e anche di
preoccupazioni per gli sviluppi "politici" della iniziativa che
porteranno alla sua diversa strutturazione. "Io - scrive don Zulian
- mi trovavo in una posizione difficile: da un lato, per nessuna cosa al
mondo mi sarei staccato dalla Congregazione, anche se qualche confratello
mi catalogava tra i rossi, come quelli che se ne erano andati; dall'altro
cercavo di non distruggere quello che di buono si era fatto e si faceva
ancora a TN. Tra l'altro c'erano giovani tuttora in missione. Come comportarsi
con loro e con i loro genitori? Grossi problemi, grosse difficoltà".
Per fortuna c'era la saggezza di don Gigi. Tornò a Torino e diede
un grosso contributo alla fondazione di Radio Proposta. Quando nel 1986
Don Angelo Viganò, che in quel periodo era il Superiore dell'Ispettoria
Centrale, raccoglie tutti i rappresentanti della Famiglia Salesiana (SDB,
FMA, Cooperatori, Ex-allievi), ma anche amici e benefattori, e fondò
il VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, don Gigi fu nominato
assistente operativo. Nel 1988 presidente del VIS e responsabile dell'Animazione
Missionaria salesiana italiana diventa don Ferdinando Colombo. Il lavoro
quotidiano e l'esperienza di don Gigi che già conosceva bene le Ispettorie
italiane furono determinanti. Un primo frutto del lavoro di quegli anni
fu l'esperienza estiva, per un mese in gruppo. Progressivamente coinvolse
tutte le Ispettorie Salesiane italiane: in 25 anni circa 6-7000 giovani
hanno fatto questo cammino che li ha portati, in dialogo con gli operatori
sociali, politici e pastorali dei Paesi poveri, ad approfondire le cause
della povertà e del sottosviluppo e a conoscere i problemi della
gente.
Così conclude il suo direttore: "Don Gigi, sei stato un uomo
di una energia salesiana e di una capacità di amicizia contagiosa
inversamente proporzionale alla tua altezza fisica che condividevi con don
Bosco ed insieme a questa un pezzo del suo grande cuore di padre che tutti
in te amavano e ricordano oggi in benedizione, tu veglia sulla nostra ispettoria,
sulle missioni e sui missionari della nostra Congregazione".
(dal Bollettino Salesiano)