Parole chiave del Giubileo: RICONCILIAZIONE

Il concetto biblico di riconciliazione contiene, accanto alla forte dimensione personale, una connotazione comunitaria e sociale ugualmente essenziale per la corretta visione e pratica ecclesiale. Uno dei testi più precisi è di Paolo: il progetto di salvezza universale di Dio si realizza nel Cristo che con la sua morte e risurrezione ci rende " creature nuove", agli apostoli è affidato "il ministero della riconciliazione", col conseguente appello alla comunità dei credenti: "lasciatevi riconciliare con Dio". Qualcosa di più della cancellazione dei peccati individuali (o di una pratica di perfezione spirituale): il perdono sacramentale inserisce nel progetto del Padre che vuole "riconciliare a se il mondo in Cristo". Cioè riconciliare la vita, la società, la cultura, la storia, il cosmo, l'intera creazione. La comunità intera umanità che celebra il perdono quasi anticipa l'intera umanità chiamata a tornare a Dio; c'è bisogno di riscoprire la forza pedagogica delle celebrazioni comunitarie. In prospettiva giubilare, il Sacramento della riconciliazione deve renderci a nostra volta riconciliatori: portare l'offerta all'altare dopo aver fatto pace col fratello che ha qualcosa contro di noi. E farlo concretamente tra familiari e parenti, vicini di casa, colleghi di lavoro, avversari politici. La riconciliazione riguarda il vissuto ecclesiale. Se Paolo lamentava che nella chiesa di Corinto ci fossero "quelli di Paolo. quelli di Apollo, quelli di Cefa...", la Chiesa del 2000 non è da meno quanto a "schieramenti". Vari appuntamenti giubilari da celebrare insieme possono favorire l'armonizzazione e, se necessario, la riconciliazione. Purché non diventino la conta dei miei e dei tuoi...
La portata sociale della riconciliazione deriva dall'impegno di annunciare il Vangelo anche e soprattutto in luoghi e in situazioni di conflitto: ci limitiamo a due esempi. Il primo è il carcere, realtà in cui confluiscono e quasi si concentrano molte lacerazioni sociali: basti pensare alla tensione (anche recentemente esplosa) tra detenuti e polizia penitenziaria. La comunità cristiana sente il carcere come luogo "tipico" di riconciliazione? Le comunità parrocchiali sanno esprimere prossimità verso i detenuti e le loro famiglie? l cristiani che a vario titolo e livello operano nei settori giudiziario e penale si sentono accolti. evangelizzati. accompagnati?
Altra sfida viene dall'immigrazione. Fenomeno complesso e di lungo periodo, sul quale spesso si riscontrano anche tra credenti e praticanti atteggiamenti di diffidenza o addirittura ostilità. La riconciliazione con Dio Padre conduce ad accettare l'intera umanità come famiglia, chiede un atteggiamento di disponibilità verso l'altro che è sempre e comunque un fratello.
Vivere la riconciliazione significa sviluppare atteggiamenti e gesti concreti improntati a fiducia e accoglienza. scommettendo sempre sul valore e la dignità della persona,