Don Carlo Rimoldi è diventato
parroco di Porto nel 1972, proveniente da Bellano (dove è stato parroco
per 18 anni) e succedendo a don Cherubino Tornaghi (che veniva trasferito
a Busto Garolfo). Lo accompagnava e lo seguiva da tanti anni la mamma Maria.
Nel 1976 procedeva all'ammodernamento dei locali dell'oratorio di via Castello
e metteva mano alla chiesa di s. Rocco. Nel 1977 è stata la volta
del tetto e della facciata della chiesa della Madonna delle Cappelle, davanti
al cimitero. Nel 1978 è stato completamente rifatto il presbiterio
della chiesa parrocchiale ed il tetto. Il 14 agosto del 1978 mons. Citterio
consacrava il nuovo altare, in occasione del XXV di ordinazione sacerdotale
di don Carlo. Negli anni 1980/81sono state collocate nella chiesa parrocchiale
delle artistiche vetrate dei f.lli Villa di Buscate. Nel 1981 è stata
presentata la nuova statua della Madonna Assunta fatta realizzare in legno
dagli artigiani della Val Gardena. Il 25 maggio 1981 mons. Renato Corti,
allora vicario generale della Diocesi, presiedeva la cerimonia di accoglienza
della statua. Il 5 luglio 1981 il card. Giovanni Colombo incoronò
la nuova statua della Madonna Assunta. Il 5 luglio mons. Enrico Assi , vescovo
ausiliare, celebrava il IV centenario della consacrazione dell'altare avvenuta
per mano di san Carlo Borromeo nel 1581. Negli anni 1981/82 è stata
completamente restaurata la chiesa di s. Rocco.
Il 20 maggio 1983 ne veniva celebrato il 350° di fondazione e la conclusione dei restauri. Il 26 giugno mons. Giacomo Biffi ne consacrava l'altare. Nel ricordo di molti è ancora il memorabile pellegrinaggio sul lago, con il card. Carlo Maria Martini, in unione con le parrocchie di s. Pietro (don Paolo Ferrario), di Nasca (don Vittorio Monti) e di Domo (don Walter Casola). Con questi tre sacerdoti era nato un sodalizio di collaborazione, ma ancor più di affetto e stima vicendevole, tanto che il quartetto si era autodefinito "la chiesa olandese" della Valtravaglia!
Nel 1985 la parrocchia, grazie a don Carlo, acquistava il complesso della Casa degli Angeli sottraendola così alla possibile speculazione edilizia e trasformandola nella nuova Casa Parrocchiale.
Don Carlo è stato sempre un prete che ha dimostrato uno spiccato senso pratico, avendo saputo cogliere importanti occasioni, pur non sempre da tutte condivise.Venendo a Porto da Bellano, pur ridimensionando un altro progetto, si è preoccupato di avere oltre alla casa parrocchiale, anche nuovi ambienti per la gioventù. La Casa degli Angeli, acquistata ed in parte sistemata anche per la gioventù, sta a dimostrare la sua costante attenzione per le nuove generazioni.
Lascia il ricordo della sua competenza e finezza nel campo dell'arte e della storia della sua gente. E' stato un prete ligio al suo ministero che ha chiamato con costanza i suoi parrocchiani attorno all'Eucaristia domenicale, sempre ben preparata. Nella sua vita pastorale non si è lasciato prendere dall'ansia di fare tante cose, ma ha cercato di vivere a fondo le esperienze essenziali e, da "uomo di buona memoria" di portarle in sè.
Entrando nella chiesa parrocchiale di Porto e guardandoci attorno, ricorderemo don Carlo come il fine ed intelligente intenditore di cose belle, fatte a regola d'arte, e di liturgia.
Carissimi fedeli,
partecipo al cordoglio per la morte di don Carlo Rimoldi e mi unisco a tutti
voi nella preghiera di suffragio.
Sono poche le tappe del ministero di don Carlo, ma sono tanti i motivi per
ringraziarlo per quanto ha donato alla nostra Chiesa ambrosiana. Il suo
primo incarico lo portò a Bellano, dove visse con entusiasmo gli
anni del rinnovamento conciliare. Si prodigò per dare una linea allOratorio
Maschile e Femminile e si dedicò con impegno alla predicazione e
allinsegnamento scolastico. La fatica non lo fermava: animato da spirito
missionario portava la Parola del Signore nelle frazioni che allora erano
prive di strade carrozzabili ed erano raggiungibili solo a piedi. Insieme
a questo suo slancio pastorale che contrassegnò anche il suo incarico
successivo come parroco a Porto Valtravaglia bisogna ricordare il suo gusto
del bello. Realizzava con passione i presepi natalizi e raccoglieva quadri
antichi, oggetti artistici e religiosi. Poi problemi di salute lo portarono
alla Casa di Riposo Molina e infine a Cairate, dove era nato ed aveva iniziato
il suo percorso umano e spirituale.
Ora affidiamo don Carlo allabbraccio misericordioso del Padre e gli
chiediamo di continuare a vegliare sul nostro cammino terreno.
Ricordo tutti nella preghiera, in particolare il fratello Giovanni, e con
affetto vi benedico.