Chiesa di San Rocco <Ronchiano, Castelveccana>

Notizie Storiche

 

XVII (costruzione intero bene)

Le notizie radunabili sulla chiesa, posta nel centro della frazione di Ronchiano, sono scarse. Un primo legato risale al 1663, data che rappresenta il termine ante quem per la costruzione dell'oratorio che pare mantenersi inalterato, quanto a disposizione planimetrica e forma, sino ad oggi.

Nel 1975 fu eseguito un intervento di restauro delle facciate e della copertura della chiesa. Le opere furono dirette dal geometra Ruggero Sangermani.

Descrizione

La chiesa, orientata ad est, ha navata unica, rettangolare, e presbiterio quadrato, innestato sull'aula fedeli con un arco santo coronato da una classica cornice. All'impianto, assai semplice, corrisponde la facciata disadorna, aperta su una raccolta piazzetta nel centro dell'abitato. Le murature sono realizzate in pietrame misto; la copertura è in coppi. Il campanile si eleva sul fianco settentrionale.
Le coperture sono in coppi, sorrette da un ordito ligneo principale e da uno secondario. L'aula fedeli è coperta da un tetto a due falde, il presbiterio con tre falde di tetto.
La chiesa ha navata unica, rettangolare, e presbiterio quadrato innestato sull'aula fedeli con un arco santo coronato da una classica cornice. La navata è scandite un due campate.
Le murature sono realizzate in pietrame misto e sono intonacate.
Le due campate dell'aula maggiore sono coperte da una volta a botte profondamente scavata da due nicchie laterali create per ospitare alcune finestre "a lunetta". Queste furono aperte sui fianchi laterali, al di sopra del classico fregio dell'imposta delle volte che percorre e avvolge l'interno della chiesetta. Il presbiterio ripete l'impianto, con volta a botte "unghiata" e due finestre rettangolari (una per parte) per garantire continuità all'illuminazione degli ambienti.
Il pavimento della navata unica è stato realizzato in mattonelle in cemento, simulanti un battuto di graniglia, posate durante un intervento non identificato dei primi anni del XX sec.

Durante i lavori eseguiti nel 1975 si pose mano anche alla riforma dell'area presbiteriale, della quale non conosciamo l'assetto più antico. In ogni caso, fu levata una balaustra, che certamente doveva esistere per delimitare lo spazio della liturgia, e fu creata una nuova piattaforma aperta, pavimentata in pietra. Su questa, al centro, fu posta la nuova mensa fissa, in pietra, muratura e legno, nella quale furono ricollocati due cariatidi scolpite in foggia di angelo, di fattura seicentesca. Non si conserva alcun altare, se mai esistito.